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Ucraina, Meloni: "Italia continuerà a fare quel che deve"

Premier agli ambasciatori: "Stella polare resta ricerca dialogo, pace giusta per Kiev"

(Foto Fotogramma/Ipa)
(Foto Fotogramma/Ipa)
22 dicembre 2022 | 17.10
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Per quanto riguarda la guerra Ucraina-Russia "l'Italia ha fatto quello che doveva fare e continuerà a fare quello che deve fare". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo alla XV Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori presso la Farnesina. "Oggi la pace in Europa non è più scontata, la nostra libertà non è più scontata, basta arrivare poco lontano da qui per vederlo, siamo in Europa non siamo in un posto così distante, noi abbiamo la consapevolezza di dover difendere l'ordine internazionale al quale eravamo abituati e che non è più scontato", ha detto.

"Chi conosce la geopolitica un po' più di certi dibattiti che a volte sento, sa benissimo e capisce benissimo come dietro il conflitto in Ucraina c'è in realtà un conflitto che ha dimensioni molto più ampie, che non coinvolge solamente l'Ucraina e la Russia", ha aggiunto. Una guerra che "se anche coinvolgesse solamente l'Ucraina mi vedrà in ogni caso dell'idea che l'Italia ha fatto quello che doveva fare e continuerà a fare quello che deve fare".

"E' fondamentale la chiarezza e la fermezza con la quale l'Italia si è schierata nel conflitto ucraino fin dall'inizio, senza tentamenti, la stella polare del nostro impegno rimane la ricerca del dialogo la cessazione delle ostilità", ha aggiunto Meloni.

"Ovviamente - ha sottolineato - io sento moltissimo parlare di pace, tema complesso" visto che "non sono mai stata convinta che fosse sufficiente dichiarare la pace per ottenerla". "Sono convinta - ha aggiunto - che anche ai fini della pace nel conflitto ucraino sia stato importante il ruolo che ha giocato l'Italia, penso che se vuoi costringere due attori in campo a sedersi a un tavolo delle trattative, la prima regola deve essere che ci sia equilibrio tra le forze in campo altrimenti non avrai pace, avrai un'invasione e un'invasione non è mai pace".

"Intorno a noi il mondo sta cambiando, tutto sta cambiando, cose che noi davamo per certe, consapevolezze che ritenevamo fossero così non sono più tali, e cose che sono state raccontate in un modo si sono rivelate in un altro", ha affermato ancora Meloni.

"Guardiamoci intorno, la globalizzazione, per esempio, noi eravamo convinti che con il libero con commercio globale avremmo ottenuto automaticamente una migliore distribuzione della ricchezza e che sistemi meno democratici del nostro piano piano ci sarebbero avvicinati di più ai nostri, si sarebbero democratizzati, invece è accaduto l'esatto contrario, la ricchezza si è concentrata verso l'alto, regimi o sistemi autocratici si sono rafforzati, si sono involuti rafforzandosi, mentre chi si è indebolito siamo stati noi". "Ma noi - ha assicurato - intendiamo giocare un ruolo da protagonisti".

"Dobbiamo difendere il mondo libero, ed è una missione perché non c'è crescita, non c'è sviluppo dove non ci sono sicurezza e libertà e questo noi lo sappiamo molto bene", ha affermato il premier.

"Ci troviamo di fronte a sfide enormi, di fronte a quelle sfide è ovviamente necessario utilizzare al meglio tutte le nostre risorse, anche superando se vogliamo gli steccati, i vari strumenti della nostra politica estera, la diplomazia da una parte, la difesa della sicurezza dall'altra, bisogna rendere totale e migliore questa sinergia, perché noi siamo di fronte a una missione che è quella di difendere il sistema che abbiamo creato sulle macerie dei conflitti della seconda Guerra mondiale", ha aggiunto.

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