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Ucraina, Lattanzio (Pd): "Allarme su minori, molti senza documenti, proposte a Draghi"

Il deputato dem in Commissione Infanzia è relatore dell'affare assegnato sui profughi minorenni

(Fotogramma)
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31 marzo 2022 | 20.46
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"Abbiamo svolto già diverse audizioni e il quadro che emerge è abbastanza allarmante: sul totale degli arrivi, un po' meno della metà sono minorenni e una parte sono minori stranieri non accompagnati. Il dato nuovo rispetto al passato è che un tempo assistevamo all'arrivo di afghani e siriani tra i 14 e i 20 anni mentre ora in maggioranza si tratta di bambini tra i 3 e i 5 anni. L'intero sistema che avevamo in piedi va quindi ripensato e l'emergenza nell'emergenza è che molti arrivano in Italia senza documenti o con documenti senza alcun valore dal punto di vista giuridico". Lo afferma all'Adnkronos il deputato del Pd Paolo Lattanzio, membro della Commissione parlamentare Infanzia e adolescenza e relatore dell'affare assegnato sulle iniziative da adottarsi a favore dei bambini e degli adolescenti che si trovano in Ucraina e dei profughi minori di età provenienti da questa zona di conflitto.

Lattanzio ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi con le prime proposte, tra le quali: "Istituire una task force europea per la gestione dei flussi di minori; formulare, con il coinvolgimento di tutti gli attori anche del terzo settore, una cornice nazionale, figlia di quella europea, entro cui armonizzare il contributo dell'accoglienza diffusa e informale, con particolare attenzione ai minori più fragili; definire una forma condivisa di registrazione e tracciamento dei minori in uscita dall’Ucraina privi di documenti di riconoscimento o accompagnati da persone diverse da familiari".

"Auspichiamo che si definisca urgentemente una forma di registrazione e tracciamento dei minori in uscita dall'Ucraina privi di documento di riconoscimento o accompagnati da persone diverse dai famigliari - spiega Lattanzio - Misure necessarie contro un rischio tratta che è già percepito perché non si può escludere che realtà poco serie si infiltrino in meccanismi di solidarietà e riescano ad adescare mamme per la tratta della prostituzione e bambini".

"Ci sono poi i bambini più fragili, che ad esempio provengono dagli orfanotrofi in Ucraina, che necessitano di una attenzione maggiore e una cura più dettagliata - osserva Lattanzio - Il governo ucraino chiede, anche legittimamente, di unire i gruppi di bambini che vengono dagli orfanotrofi, ma si tratta di molti bambini mentre da noi il sistema è diverso, basato su piccole comunità".

Altro nodo la scuola. Dai dati forniti dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi in Commissione Cultura, ad oggi sono presenti nelle scuole italiane 8.455 ragazzi ucraini. "L'Ucraina chiede di tenere conto del fatto che i bambini dovranno riprendere la scuola in Ucraina. Il ministero ha stanziato 1 mln di euro per la mediazione che serve nella fase di emergenza ma serve anche un riscontro sui progressi educativi dei bambini - prosegue il deputato dem - Sappiamo che in Ucraina ci sono intere città distrutte e noi abbiamo il dovere di garantire, qui e ora, i diritti della Convenzione dell'Onu".

Per questo, anche in prospettiva, si pone il tema del nuovo anno scolastico e dei libri di testo: "Su che supporti studieranno i ragazzi? Daremo libri in doppia lingua o dei dispositivi? La questione deve essere presa in considerazione e il ministro Bianchi ci lavorerà". Tra le sollecitazioni a Draghi il deputato dem ha chiesto l'istituzione "con il ministero dell’Istruzione di un tavolo di lavoro per progettare forme di continuità educativa".

Altra questione è "l'inserimento di mediatori culturali negli ospedali pediatrici perché bimbi che arrivano da quelle situazioni drammatiche devono avere un'accoglienza". Di fronte alla richiesta di creare un tavolo interistituzionale permanente per l’emergenza minori ucraini, Lattanzio ha proposto che questo tavolo sia la commissione Infanzia, che è già il luogo parlamentare deputato a occuparsi dell’accoglienza minori.

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