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Comunicato stampa

Tutta la cannabis light venduta online è di qualità?

Tutta la cannabis light venduta online è di qualità?
20 giugno 2022 | 12.31
LETTURA: 3 minuti

Roma, 20/06/2022 - L’approvazione della legge n.242 del 2016, in merito alla legalizzazione della canapa light, ha portato all’apertura di e-commerce e growshop dedicati alla cannabis e ai suoi derivati. Una così forte esplosione di punti vendita, soprattutto digitali, in cui non è possibile appurare direttamente l’essenza del prodotto che si sta assumendo, ha portato a dubbi o legittime perplessità sulla qualità della marijuana venduta online. In questo senso, Ministry of Cannabis, esperto del settore, ha deciso di esporsi e mettere a disposizione alcuni consigli su come riconoscere la cannabis light di qualità, anche online.

Come riconoscere la cannabis light di qualità

Quando si acquista della cannabis, in un negozio fisico o online, l’acquirente tutto desidera, meno che ritrovarsi in mano un prodotto di cattiva qualità, ossia quello che in gergo viene definito brick weed. Ovviamente, alcuni elementi sono in grado di suggerire al compratore alcune informazioni sulla qualità del prodotto che sta acquistando. L’acquirente, in breve, non potendo risalire all’origine della filiera personalmente, non sapendo se la pianta sia stata coltivata partendo da semi autofiorenti o come sia stata essiccata, deve basarsi su alcuni stimoli sensoriali e alcune informazioni ben precise.

Ad esempio, l’odore della cannabis è tutto legato alla quantità e qualità dei terpeni che caratterizzano le sue resine. Un odore di fieno, ovviamente, indica un prodotto scadente, che nulla ha a che vedere con la cannabis di alta qualità. Se l’odore è direttamente collegato ai terpeni, il colore della canapa e delle sue infiorescenze è legato ai flavonoidi, che danno una certa vivacità al prodotto, indipendentemente dalla sua tonalità: questa brillantezza, infatti, caratterizza tanto le varietà violacee, quanto quelle verdi o rosse o aranciate. Forse non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, ma è certo che la cannabis dai colori opachi e spenti sia più vicina alla brick weed che a prodotti di alta qualità.

L’aspetto, inoltre, può già lasciar intendere molto anche sulla composizione chimica della pianta stessa. In questo senso, basta dare un’occhiata alla rugiada che ricopre la pianta: questa è costituita dai tricomi, che danno alla cannabis quel caratteristico aspetto ambrato, vagamente lattiginoso. Questi tricomi, inoltre, sono i responsabili della carica di CBD e THC della pianta, autentico discrimine tra cannabis light e canapa illegale.

Un altro dato che va certamente analizzato, infatti, quando si parla di cannabis, è la sua composizione chimica, che deve presentare una concentrazione di THC inferiore allo 0,5%, e una percentuale di CBD compresa tra il 6 e il 20%: con simili valori percentuali, non soltanto si resta all’interno del range di legalità stabilito dal legislatore italiano, ma si ha anche la certezza di fare uso di un prodotto che non crea dipendenza e non altera le percezioni del consumatore.

Proseguendo, bisognerebbe assicurarsi sempre che le cime oggetto di transazione siano state coltivate senza l’utilizzo di pesticidi e altre sostanze chimiche. In questo modo, si ha la certezza di stare consumando un prodotto puro, non trattato da agenti che potrebbero danneggiare la salute del consumatore. Infine, non bisognerebbe badare necessariamente al risparmio: di fatto, la canapa di alta qualità va pagata come tale, e voler scendere troppo con il prezzo potrebbe significare abbassare il livello del prodotto.

Altri accorgimenti

Gran parte dell’analisi di un prodotto delicato come la cannabis light passa dunque per l’attenzione a dettagli estetici, quali il colore, o a sensazioni, quali quelle olfattive. Tuttavia, soprattutto nel caso in cui si voglia procedere a un acquisto in uno store fisico, si possono seguire anche altri accorgimenti, che vanno al di là dell’analisi della foto pubblicata sull’e-commerce e sulla lettura della composizione chimica del prodotto.

Ad esempio, in negozio, è possibile agitare la bustina per portare alla luce l’eventuale presenza di semi e rametti più piccoli, che sono un segno chiarissimo della scarsa qualità del prodotto. Inoltre, queste imperfezioni hanno una massa e un peso che viene calcolato al momento del pagamento, in cui verrà proposto un prezzo per forza di cose più alto rispetto al reale valore della bustina di cannabis.

Infine, tenere in mano una bustina di cannabis permette anche di appurarne la secchezza. Se questa è eccessiva, al momento del consumo tenderà a bruciare troppo rapidamente; in caso di eccessiva umidità, al contrario, la combustione non sarà affatto agevolata.

Per informazioni:

Ministry of Cannabis è una banca del seme di cannabis, specializzata in semi di cannabis femminizzati, autofiorenti femminizzati e CBD (semi di cannabis light) con sede in Barcelona, Spagna.

e-mail: info@ministryofcannabis.com

Facebook: https://www.facebook.com/ministryoc

Twitter: https://twitter.com/ministryoc

Instagram: https://www.instagram.com/ministry.seeds/

YouTube: https://www.youtube.com/c/marijuanaseedsMinistryOfCannabis

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