"Oggi siamo nel mezzo di una emergenza oncologica: carenze strutturali dell’assistenza sanitaria, ritardi nell’accesso agli screening e nell’attività chirurgica, aumento delle disuguaglianze". Lo sottolinea Francesco De Lorenzo, presidente FAVO (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), durante la quattro giorni organizzata da Favo per la XVII Giornata nazionale del malato oncologico, in corso fino a domenica 15 nel centro congressi di Roma Eventi Piazza di Spagna.
"La drammatica esperienza della pandemia, non ancora del tutto alle nostre spalle, ha confermato l’importanza di garantire il pieno funzionamento del Ssn, tuttavia portandone allo scoperto rilevanti deficit strutturali. Durante le settimane più difficili dell’emergenza è apparso chiaro che il livello di disuguaglianza territoriale raggiunto richiede ormai interventi correttivi immediati, e che l’orizzonte dell’integrazione sociosanitaria è ancora molto lontano", afferma De Lorenzo, ricordando che "le cinquecento associazioni federate a FAVO rappresentano le antenne sul territorio per intercettare i bisogni dei malati e le carenze nel percorso di cura della malattia".
Una delle ultime battaglie della Favo è quella per il diritto all’oblio dei malati di cancro. "È importante perché è un nuovo bisogno cui deve corrispondere un nuovo diritto - commenta De Lorenzo - Oggi si guarisce dal cancro e questo è un aspetto importante da considerare dal punto di vista legislativo, tanto è vero che cinque paesi europei già hanno riconosciuto il diritto all’oblio e lo raccomanda anche il Parlamento europeo. Noi abbiamo fatto presentare una proposta di legge molto breve, proprio per far in modo che le persone che si sono ammalate di cancro e sono libere dalla malattia, dopo un certo numero di anni possano essere paragonate, in termini di aspettativa di vita - spiega - alle persone che non hanno avuto il cancro. Abbiano cioè il diritto a non dover dichiarare di aver avuto un tumore in caso di richieste di mutui o in caso di assicurazione sulla vita. Condizione questa che, ad oggi, è una barriera per ottenere diritti che per tutti sono sacrosanti".