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Tosi-Sboarina manovra di avvicinamento a Verona. Salvini e Meloni in campo per l'accordo al ballottaggio

'Immagino che andrò a votare Sboarina' dice l'ex sindaco che però chiede un apparentamento alla luce del sole. Il primo cittadino uscente replica, 'basta con i tatticismi dobbiamo scongiurare che la città finisca nelle mani della sinistra'

Tosi-Sboarina manovra di avvicinamento a Verona. Salvini e Meloni in campo per l'accordo al ballottaggio
18 giugno 2022 | 21.28
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Dopo lo stallo registrato ieri, seguito al niet pronunciato due giorni fa da Federico Sboarina per un apparentamento con Flavio Tosi in vista del ballottaggio per l'elezione del sindaco di Verona, qualcosa sembra muoversi oggi nel centrodestra. E' stato proprio l'ex sindaco della città scaligera, dove è stato Damiano Tommasi a chiudere in vantaggio il primo tempo della partita, a fare la prima mossa in una dichiarazione a Rainews 24: "Non andrò a votare per Tommasi, non ha la capacità amministrativa che serve. Immagino che andrò a votare Sboarina ma prima mi confronterò con Forza Italia per decidere quale linea tenere e cosa dire al nostro elettorato", ha dichiarato Tosi che, tuttavia, poche ore dopo ha puntualizzato i termini del contratto politico che intende conseguire.

"Accetteremo solo l’apparentamento ufficiale - ha chiarito su Fb - l’unico previsto dalla normativa sui ballottaggi, alla luce del sole. Apparentamento che farebbe eleggere in Consiglio Comunale i nostri uomini e le nostre donne di centrodestra più votati e più votate (quindi scelti e scelte dal popolo). Accordicchi di palazzo non ci interessano. Come non ci interessa essere trattati come alleati di serie B, come vorrebbe Sboarina, che cerca i voti dei nostri elettori ma non vuole che quegli stessi elettori siano rappresentati da chi hanno votato al primo turno. Una logica anti-democratica! E irrispettosa: un po' come se ti invitassero a cena e mentre gli amici mangiano in salotto, tu sei seduto nel guardaroba".

"Ringrazio tutti coloro che stanno lavorando per mantenere il centrodestra alla guida della città - ha replicato Sboarina - e scongiurare che a governarla sia la sinistra. Basta alla politica dei tatticismi e dei tecnicismi che rischia di fare il gioco di una sinistra che a Verona è minoritaria e che come tale non può e non deve governare la città. Sostenere me e il centrodestra in nome delle convinzioni e non delle convenienze né delle spartizioni. Un appello a tutti: proseguiamo nel lavoro tra la gente, casa per casa, per non consegnare Verona a sinistra, Pd, 5 Stelle e Rifondazione Comunista".

Che a Verona il centrodestra si stia giocando una partita molto importante lo dimostra l'intervento di Salvini prima e di Meloni poi. "Dividere il centrodestra ai ballottaggi è sbagliato, è un errore madornale. Il voto di domenica ci dice che il centrodestra unito vince". Ecco perché, ha affermato il leader della Lega, "io l’apparentamento con Tosi e Forza Italia lo avrei fatto; spero che gli amici di Fratelli d'Italia ci ripensino". Del resto "il centrodestra a Verona ha più del 60%, ma se si pensa di fare a meno di qualcuno si rischia di perdere".

"Fdi lavora da sempre per l’unità del centrodestra. Per questo siamo molto soddisfatti che, in vista dei ballottaggi di domenica 26 giugno, indipendentemente dalle scelte tecniche e autonome dei candidati sindaci, sia stato raggiunto ovunque l’accordo politico di tutto il centrodestra per battere la sinistra Pd-Cinquestelle", ha dichiarato la presidente di Fdi. "In particolare a Verona, seppur in assenza di un apparentamento tecnico, Fratelli d’Italia si fa garante da subito della piena condivisione del progetto con Flavio Tosi, per dare al capoluogo scaligero un programma e una squadra di centrodestra vincenti", ha concluso Meloni.

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