Scambio d'accuse su tregua tra esercito e Rsf. E' corsa contro il tempo a Khartoum per evacuare stranieri
I combattimenti tra l'esercito sudanese e le Forze paramilitari di supporto rapido (Rsf) hanno causato la fuga di oltre 20mila persone dal Ciad, ma l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) teme che, se i combattimenti continueranno, si possa arrivare a 200mila rifugiati. L'agenzia ha previsto che, in base alle tendenze attuali, ci saranno più di 100mila nuovi rifugiati in Ciad, un Paese che ospitava già più di 400.000 sudanesi prima dell'escalation di violenza.
Resta, intanto, tesa la situazione a Khartoum dopo l'entrata in vigore ieri sera di una tregua di 72 ore. Le parti belligeranti, l'esercito e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf), si sono scambiate accuse reciproche di aver violato il cessate il fuoco. "La situazione all'interno di Khartoum è calma", ha dichiarato un portavoce delle forze armate sudanesi a Sky News Arabia, denunciando che "i cecchini delle Rsf continuano a sparare" e sottolineando che l'esercito "risponderà" a qualsiasi violazione della tregua.
Anche le Rsf hanno accusato le forze regolari di aver commesso "chiare violazioni" del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. "L'altra parte non ha rispettato i termini della tregua poiché i suoi aerei stanno ancora volando sui cieli di Khartoum e di altre città del Sudan. Ciò è una chiara violazione del cessate il fuoco e delle sue condizioni, che devono essere applicate", si legge in una nota pubblicata su Twitter.
E' intanto partito il primo volo con i cittadini britannici, che hanno lasciato il Sudan, diretti verso Cipro. Lo ha riferito Sky News, che non riporta il numero delle persone a bordo. Altri due voli si terranno nella notte. Un portavoce di Downing Street ha spiegato che i britannici evacuati saranno poi portati "abbastanza rapidamente" dalla base Raf ad Akrotiri nel Regno Unito.