"Noi rispettiamo tutti alla stessa maniera. Quello che chiederemo a tutti gli allenatori sono comportamenti corretti in panchina"
Per gli arbitri "non esiste alcun problema Mourinho, né personale né di gruppo". Lo dice Gianluca Rocchi, designatore arbitrale di Serie A e B, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1. "Noi rispettiamo tutti alla stessa maniera. Quello che chiederemo a tutti gli allenatori sono comportamenti corretti in panchina. Quest'anno c'è stato un miglioramento rispetto al mio primo anno da designatore che fu un dramma. Dobbiamo combattere questo malcostume ed essere severi nelle decisioni".
Rocchi parla a tutto campo. "C'è stata una linea di arbitraggio più europea, con un miglioramento nella fluidità nel gioco - rileva - Non è stato un percorso semplice, ma i risultati sono molto positivi. Ma non dobbiamo dimenticare che il campionato italiano non è la Champions League: dobbiamo adattarci al nostro campionato, cercando di prendere spunto dalle competizioni europee che sono riferimento per tutti".
In cosa si può migliorare per la prossima stagione? "Sono contento di come hanno lavorato tutti gli arbitri, soprattutto nelle condizioni in cui hanno lavorato, abbiamo avuto anche problemi interni non indifferenti, sono riusciti ad estraniarsi da tutto. Si può migliorare nella continuità di rendimento, ogni tanto abbiamo avuto anche noi qualche scivolone, soprattutto i più giovani devono meritarsi la grande fiducia nostra e dei club".
Poi, sulle interviste post partita: "Non trovo corretto farlo fare agli arbitri, non perché non ne siano in grado, ma l'adrenalina è ancora alta, non c'è neanche grande voglia di ascoltare il motivo per cui un arbitro ha commesso o meno un errore", dice Rocchi.
"L'unica risposta che si vorrebbe sentire è 'sì, ho sbagliato'. Ma avremo risolto poco, a noi non interessa se ha sbagliato o meno, quello ci si arriva subito, ma perché. La soluzione può essere quella di avere uno spazio nostro ogni 15 giorni o una volta al mese per spiegare gli episodi. Gli assistenti devono invece tornare ad essere due arbitri aggiunti. La tecnologia ha invaso la loro area di competenza. Se vogliono avere un futuro vero, devono ritornare ad avere un ruolo tecnico".
Partite sempre più lunghe con i recuperi, sulla scia dei recuperi monstre del Qatar, però il tempo "non lo dettiamo noi arbitri, ma i calciatori", precisa Rocchi. "Faccio un esempio: l'arbitro Massa ha arbitrato Spezia-Fiorentina con 45 minuti di tempo effettivo, cioè praticamente niente, e Juve-Lazio con 61 minuti, il tempo effettivo lo hanno dettato le squadre coinvolte. Siamo partiti da 51 minuti, ora siamo a 54. Ho cercato di lavorare sulle perdite di tempo, limare gli on field review. Non si può aspettare due minuti per battere un calcio di punizione. Su questo possiamo fare fino a un certo punto, ma poi la fluidità del gioco dipende dai giocatori".