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Bullismo, Massacesi: "Una piattaforma con campioni dello sport per 100mila giovani"

Luca Massacesi, presidente dell'Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile
Luca Massacesi, presidente dell'Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile
17 giugno 2024 | 17.07
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“Oggi in Senato abbiamo presentato ‘L’Accademia dei campioni’, un progetto contro il bullismo dedicato ai giovani. Vogliamo fare una piattaforma per 100.000 ragazzi in tutta Italia che possono formarsi gratuitamente e ascoltare le testimonianze dei campioni del mondo dello sport che portano entusiasmo e arrivano al cuore dei ragazzi perché hanno empatia, coraggio e sono dei testimonial credibili. Tantissimi sportivi campioni del mondo per contrastare il bullismo e soprattutto il disagio giovanile. Voglio ricordare che oggi il suicidio è la seconda causa di morte tra i ragazzi. In Europa 3 giovani al giorno si tolgono la vita e non ce lo possiamo permettere”. Lo ha dichiarato Luca Massacesi, presidente dell'Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, in occasione della presentazione dell’Accademia dei Campioni svoltasi presso la Sala Koch del Senato.

Massacesi ha poi aggiunto: “Abbiamo 35 partner per questo progetto: il Policlinico Gemelli con una commissione scientifica importante, il Gruppo Gavio con la cittadella dello sport dove faremo delle iniziative, Opes, il Coni, tutti i gruppi sportivi militari, ben 18 federazioni sportive nazionali, olimpiche e anche sportive paralimpiche. Vuol dire che l'Italia ha bisogno di questo progetto e tutti insieme dobbiamo lottare per far sì che i nostri giovani possano ritrovare se stessi in una normalità che non gli è più consona”.

“Logicamente tutto questo non lo possiamo fare da soli - ha precisato Massacesi - abbiamo bisogno della politica che crede nei valori dello sport, che possa essere funzionale ad insegnare ai ragazzi il rispetto delle regole, il rispetto del vivere civile. Questa politica ci deve dare una mano a far sì che i ragazzi scendano dai social e incontrino i nostri campioni. Non bisogna più incontrarsi nel web, ma bisogna incontrarsi nella realtà. Bisogna iniziare a costruire dei rapporti veri tra i ragazzi e con noi adulti”.

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