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A San Siro murale contro Mancini, pallone insanguinato con bin Salman

L'opera 'Welcome to Saudi Arabia' dello street artist aleXandro Palombo comparsa in occasione di Milan-Newcastle

Murale di aleXandro Palombo davanti a San Siro
Murale di aleXandro Palombo davanti a San Siro "pallone Insanguinato" - (Fotogramma)
19 settembre 2023 | 13.05
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Roberto Mancini insieme a Mohammed bin Salman e a tanti campioni - da Ronaldo, a Neymar fino a Benzema - con in mano un pallone insanguinato: questo il soggetto scelto dallo street artist aleXandro Palombo per la sua ultima opera, una serie di murales apparsi oggi sullo stadio di San Siro, dove questa sera si giocherà la partita di Champions League Milan-Newcastle, squadra di proprietà del principe saudita.

L'opera, dal titolo 'Welcome to Saudi Arabia' - spiega una nota diffusa dall'artista - punta a "ribaltare a narrazione con cui il regime di bin Salman cerca di ripulirsi l'immagine nel mondo e nascondere i suoi crimini attraverso l’acquisizione di importanti società calcistiche e l’organizzazione di eventi sportivi internazionali. Ingaggiare star del calcio a cifre stellari come Ronaldo, Benzema, Neymar o nominare Mancini ct della nazionale saudita significa comprare la loro reputazione e la considerazione del loro pubblico per distogliere l'attenzione dal problema. Tutto questo tende a tradire quei valori che rappresentano da sempre lo sport come strumento educativo e sociale, di tutela e promozione dei diritti.

"L'Arabia Saudita di Mohammed bin Salman è un Paese tra i più oscurantisti, misogini e feroci di sempre, dove i diritti umani, la libertà di espressione, la libertà per le donne e quella della comunità Lgbtq non esistono e qualsiasi segno di appartenenza ad una religione diversa dall'Islam viene punito", denuncia aleXandro Palombo, invitando a "non voltarsi dall'altra davanti al vero volto del regno di Mohammed bin Salman, perché questo non è un gioco ma un disegno politico con cui l'Arabia Saudita usa il calcio come mezzo di distrazione di massa per insinuarsi nelle nostre vite e assopire le nostre coscienze, non siate complici di questo processo di colonizzazione della nostra libertà perché in Arabia Saudita la libertà non esiste".

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