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Serie A riparte 20 giugno con recuperi, finale Coppa Italia il 17

Fonti Quirinale, Mattarella non sarà a finale coppa Italia

(Fotogramma)
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29 maggio 2020 | 21.14
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La Serie A torna dal 20 giugno con i recuperi della sesta giornata di ritorno. Lo ha annunciato la Lega calcio di Serie A. L'Assemblea della Lega Serie A si è riunita oggi alla presenza di tutte le 20 Società collegate in video conferenza. I club hanno accolto con soddisfazione il via libera alla ripresa della Serie A comunicato ieri dal ministro Spadafora e hanno votato all'unanimità la disputa dei 4 recuperi della sesta giornata di ritorno (Atalanta-Sassuolo, Hellas Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma) nel weekend del 20/21 giugno e la programmazione dell'ottava giornata di ritorno a partire da lunedì 22 giugno.

Inoltre, accogliendo l'auspicio del ministro Spadafora, la stagione 2019/2020 riprenderà da subito con la Coppa Italia, la cui finale è programmata per il giorno 17 giugno. Date e orari delle gare saranno resi noti dalla Lega Serie A nei prossimi giorni.

"La preoccupazione continua ad esserci ed è la stessa preoccupazione che ci ha portato ad un senso di responsabilità che altri hanno chiamato indecisione o voglia di andare contro il calcio, ma era semplicemente e doverosamente un atto di responsabilità del Governi nel momento in cui eravamo in un momento di difficoltà. Oggi che tutto il Paese riparte è bene che lo sport e il calcio siano il simbolo di questa ripartenza, è bene che si cominci dalla Coppa Italia e mi fa piacere che abbiamo accettato il mio auspicio perché saranno tre belle partite che vedremo sulla Rai e il 17 saranno i 50 da una bellissima partita semifinale dei Mondiali, Italia-Germania ed ha anche un valore simbolico, speriamo bello, il 17 giugno poter essere all'Olimpico per questa finale di Coppa Italia", ha detto Spadafora a Tg2 Post. "Oggi il calcio riparte perché siamo in sicurezza e ce lo possiamo consentire ma dobbiamo fare attenzione perché non siamo ancora del tutto fuori da questa emergenza sanitaria", ha aggiunto il ministro.

"Insistere sui Gol in chiaro? Questo sicuramente perchè noi abbiamo due necessità, quella di salute, sanitaria, dobbiamo evitare che la riapertura del campionato corrisponda ad assembramenti in luoghi pubblici per andare a vedere le partite e dobbiamo gestire un tema generale di ordine pubblico. Abbiamo visto in questi giorni anche il dissenso di molte tifoserie organizzate", ha affermato ancora.

"Credo che un segnale debba esserci, che non vuol dire trasmettere tutte le partite in chiaro, io ho fatto un appello alla disponibilità ai broadcaster attualmente interessati. Io ancora proverò nei prossimi giorni questa mediazione, non escludo nessun intervento, anche normativo se fosse necessario, per consentire per quei motivi di salute e ordine pubblico comunque una disponibilità", ha spiegato. "Io cerco sempre prima il dialogo, quando poi non trovo persone disposte a dialogare mi assumo le mie responsabilità", ha aggiunto. "Spero di incontrare quanto prima i responsabili dei broadcaster e trovare un accordo".

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