Il ministro dello sport: "Le regole sono che si debbono mantenere le distanze, quindi saranno degli allenamenti un po' diversi da quelli tradizionali"
"Il 18 maggio ripartiranno tutti gli allenamenti degli sport di squadra, evidentemente anche del calcio. Le regole sono che si debbono mantenere le distanze, quindi saranno degli allenamenti un po' diversi da quelli tradizionali almeno per queste prime due settimane". Lo ha detto il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora a 'Stasera Italia', su Rete 4, sulla ripartenza del calcio e non solo. "Tutto il mondo dello sport di base, delle palestre, dei centri danza, dei circoli di tennis potranno riaprire la loro attività dal 25 maggio", ha aggiunto il ministro.
"Vorrei dare una rassicurazione in più, che il protocollo previsto per queste strutture non è irrealizzabile o troppo rigido. Sono misure che sono sempre legate al distanziamento che possono consentire a tutti i centri di riaprire in sicurezza. Molte di queste strutture che dovranno riaprire il 25 hanno avuto danni enormi e quindi è necessario mettere a loro disposizione, e lo abbiamo approvato nel decreto, un fondo di sostegno a fondo perduto, una tantum, per i mancati incassi di questi mesi".
Quanto alla possibilità in caso di un positivo al coronavirus di non mettere in quarantena tutta la squadra ha detto: "Con l'evoluzione dei prossimi 10 giorni, quando dal 18 maggio ci sarà la vera riapertura, perché avremo milioni di italiani che torneranno alle loro attività, se la curva del contagio ce lo consentirà, massima disponibilità da parte nostra a rivedere in maniera meno stringente anche questa regola". "Vediamo questi giorni, ma l'auspicio è che le regole in vigore che abbiamo concordato insieme possano essere rispettate. Nessuna ostruzionismo e nessuna volontà dei creare difficoltà", ha aggiunto Spadafora.
Commentando le ultime evoluzioni riguardanti la ripartenza o meno del campionato di Serie A Spadafora ha aggiunto: "Due cose importanti per il fischio d'inizio della Serie A del 13 giugno: lunedì dovevano riprendere gli allenamenti del calcio sulla base di un protocollo che non ho deciso io o il Comitato tecnico scientifico, ma un protocollo che un mese fa mi hanno proposto la Figc e la Lega A. Oggi con mia sorpresa capiamo che la Lega ha difficoltà ad applicare il protocollo che ci ha proposto, soprattutto rispetto al fatto che le squadre dovrebbero andare in autoisolamento, ma questa non è una cosa che gli abbiamo chiesto noi o il Cts ma ce lo avevano proposto loro. Oggi si rendono conto che le squadre per cominciare questo autoisolamento lunedì non hanno le strutture, gli alberghi, i centri adatti per poterlo fare. Questo ce lo hanno proposto loro e se non sono in grado di farlo ne prendiamo atto, vedremo con il Cts".