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Sanremo, Gragnaniello: "Il rap? Non appartiene alla cultura napoletana, serve più rispetto"

"Geolier è stato all'altezza del Festival, ma gli artisti oggi vengono scelti in base ai follower, al peso dei numeri". Il celebre cantautore e musicista sarà a Roma al Parco della Musica il 3 aprile con lo spettacolo 'Neapolis Mantra' (coreografie di Mvula Sungani, étoile Emanuela Bianchini)

Enzo Gragnaniello accanto all'étoile    Emanuela Bianchini
Enzo Gragnaniello accanto all'étoile Emanuela Bianchini
26 febbraio 2024 | 20.09
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"Il rap non appartiene alla napoletanità, la nostra cultura è basata sulla melodia. Se il rap riesce però ad emozionare va bene, se serve solo ad ammantarsi di vanità, ad inseguire le mode non penso faccia bene alla nostra musica e alla nostra lingua. Penso ci debba essere maggiore rispetto". Enzo Gragnaniello, storico cantautore e chitarrista, tra i massimi rappresentanti della cultura musicale napoletana, ritorna a parlare con l'Adnkronos del Festival di Sanremo e della grande affermazione del rapper Geolier che ha riportato il dialetto sul palco dell'Ariston trionfando tra fischi di disapprovazione nella serata delle cover e mancando poi la vittoria del festival per il voto della Sala Stampa che ha compensato l'enorme vantaggio del rapper al televoto ed ha decretato il primo posto per Angelina Mango.

"Geolier è comunque stato all'altezza a Sanremo - aggiunge- Anche se sono sempre più convinto che ormai non si tratti più del Festival della Canzone italiana. Gli artisti vengono scelti in base ai follower, alla loro presenza sui social, conta solo il peso dei numeri. Non c'è più rispetto per la musica, anzi per l'arte della musica - prosegue Gragnaniello- Il dialetto è sacro, un tempo aveva una forza sciamanica, il canto serviva a curare e guarire i malati".

"Sono sempre più convinto comunque che il Festival di Sanremo dovrebbe 'triplicarsi'", sottolinea. E propone un'apertura ai giovani, serate dedicate alle persone più adulte accanto ad un festival consacrato alle etnie e ai dialetti nazionali. "Del resto - ricorda ancora - non esistono solo le nuove generazioni, ma anche altri 70 milioni di italiani". E su 'Neapolis Mantra', lo spettacolo che Gragnaniello porterà all'Auditorium Parco della Musica il 3 aprile prossimo (regia e coreografia di Mvula Sungani, prima ballerina Emanuela Bianchini), anticipa: "Uno spettacolo che arriva al cuore del pubblico dal sound elegante, rituale, con coreografie raffinate, un'alchimia perfetta tra musica, canto e danza".

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