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Sanremo, Amadeus: "Non farei mai solo il direttore artistico"

"Ho chiesto alla Rai da subito di fidarsi di me e di avere completa autonomia"

Amadeus
Amadeus
24 novembre 2023 | 20.37
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"Non farei mai solo il direttore artistico, nella maniera più assoluta, la macchina la devo guidare io, preferisco litigare con me stesso che con un altro. Per me non sarebbe possibile fare diversamente". Amadeus sgombra il campo da possibili equivoci sui festival di Sanremo del futuro. A 74 giorni dal 74mo festival, come ha ricordato la moderatrice dell'incontro del conduttore e direttore artistico con il pubblico della Milano Music Week, Marta Cagnola di Radio24, Amadeus ha tracciato anche un bilancio alla vigilia del suo quinto festival. "Io non avevo idea di quanti festival avrei fatto. Quando ho fatto il primo festival non tutti erano convinti di affidarmelo", ha ricordato ringraziando l'allora ad Fabrizio Salini. "Dopo il terzo anno volevo lasciare ma l'ad Fuortes mi ha chiesto altri due anni".

Sulla sua idea del festival, Amadeus ha spiegato: "Ho chiesto alla Rai da subito di fidarsi di me e di avere completa autonomia. Sanremo non si può fare in condivisione, non si possono prendere decisioni nelle riunioni con dieci persone. Non se ne uscirebbe, bisogna assumersi la responsabilità e comunicarle a cosa fatta".

"Non ho nessuna interferenza, sono felicissimo - ha sottolineato - di come sto lavorando, poi le polemiche ci sono sempre, Baudo mi disse 'se nel tuo festival non ci sono polemiche vuol dire che è una 'cagata!'". E su Baudo ha aggiunto: "Lo chiamo prima di ogni festival, è quello che mi ha dato i consigli più belli. Prima del primo festival mi disse: 'Ricordati che devi decidere tutto tu, tanto se qualcosa va male sempre da te verranno'. Ho riflettuto sulle sue parole e le ho applicate, è l'unico modo - ha riflettuto - di portare a casa Sanremo e fare il direttore artistico". "

"Io non guardo in faccia a nessuno: il mio obiettivo è portare buona musica a Sanremo e fare ascolti per garantire la pubblicità". Quanto alla controprogrammazione, ha aggiunto: "Ognuno fa quello che vuole, ci mancherebbe".

Capitolo superospiti: "Io ce li ho in gara. Vedrete anche quest'anno ci saranno delle sorprese e non ci saranno superospiti italiani fuori gara", ha chiarito spiegando poi che Marco Mengoni oltre che coconduttore della prima serata ne "sarà anche superospite: canterà 'Due vite', il brano con cui ha vinto Sanremo e sarà protagonista di un altro momento di musica molto importante nella serata, con un medley dei suoi più grandi successi".

E a chi gli chiedeva se avesse rinunciato all'idea di superospiti internazionale, ha risposto: "La presenza di ospiti internazionali non è fondamentale, se la cosa combacia ad un costo ragionevole bene, sennò non sono più i tempi in cui si poteva pagare certe cifre ai vari Elton John e Madonna. Quindi ben vengano se hanno un senso, ma non ad ogni costo", ha detto.

"Il momento più difficile di questi 5 anni? La settimana di Sanremo durante il Covid, nel 2021, quando non tutti erano d'accordo a mandare in onda il festival", ha confessato.

"In tanti non volevano la messa in onda. Io invece ero convinto di farlo, per la discografia e per il pubblico che stava vivendo un momento drammatico. Sono orgoglioso di averlo fatto e ringrazio Fiorello, perché senza di lui non ce l'avrei fatta", ha aggiunto. Ricordando le difficoltà di quella settimana: "Andare in onda con la platea vuota, non poter vedere i sorrisi nemmeno degli orchestrali che avevano la mascherina, il tampone un giorno sì e un no. Ogni giorno dicevo a Fiorello: 'se risulto positivo devi condurre tu'. E lui mi prendeva a parolacce", ha detto ridendo. "E' stato un Festival che non dimenticheremo mai, è stato magico e poi è stato quello dei Maneskin", ha concluso.

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