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Dalla morte del fratello alla dipendenza da sesso, Rocco Siffredi: "Ora mi racconto a teatro"

Il racconto del pornodivo nella nuova puntata del podcast 'One More Time'

Rocco Siffredi intervistato da Luca Casadei
Rocco Siffredi intervistato da Luca Casadei
18 ottobre 2024 | 20.43
LETTURA: 5 minuti

Dalla morte dello zio a cui deve il nome di battesimo a quella del fratello Claudio fino alla dipendenza dal sesso: Rocco Siffredi si racconta a Luca Casadei nella nuova puntata del podcast 'One More Time' (OnePodcast), disponibile da oggi, venerdì 18 ottobre, su tutte le principali piattaforme di streaming audio. Un'intensa intervista in cui l’attore svela le mille sfaccettature nascoste dietro al personaggio pubblico che tutti conoscono, accompagnando gli ascoltatori in un viaggio all’interno di un percorso professionale e di vita segnato da contraddizioni e dolore, ma vissuto sempre all’insegna dell’amore, che il pornodivo racconterà anche nello spettacolo 'Siffredi racconta Rocco' in scena il 29 ottobre sul palco del TAM Teatro Arcimboldi di Milano e nelle principali città italiane. "A teatro - ha spiegato - vado a raccontare la mia vita in maniera sincera, come ho sempre fatto. Racconterò veramente la mia intimità, fatta anche però di momenti leggeri. Poi c’è una ciliegina sulla torta che è mia moglie che verrà fuori a spiegare chi è Rosa e come è finita nelle mani di Siffredi. Ma soprattutto spiegherà che significa essere la moglie di Siffredi. Quando mi ha conosciuto non sapeva neanche chi fosse Rocco Siffredi. Però la storia d’amore era, ed è, autentica".

Le origini del suo nome

Sulle origini del suo nome e sui bambini che da piccolo lo prendevano in giro: "Questa cosa non la sa nessuno, ma in realtà io mi chiamavo Tano Antonio però lo zio Rocco qualche giorno dopo che ero nato si è suicidato. Mia madre è tornata al Comune e ha fatto cambiare il mio nome: ha fatto mettere Rocco davanti ad Antonio. Da bambino tutti mi chiamavano 'Rocc la marrocc' che vuol dire 'la pannocchia'. Mi arrabbiavo tanto e mia madre una volta mi disse: 'Al prossimo bambino che ti chiama Rocc la Marrocc tu digli: tengo una bella marrocc in miezz alle cosce per te, per tua mamma e per tua sorella'. (…) A sapere che poi invece è diventato molto alla moda. Mi hanno anche detto che qualcuno ha dedicato il nome Rocco al proprio figlio pensando a me".

La morte del fratello Claudio e il rapporto con la madre

Siffredi ha parlato anche della perdita del fratello Claudio. "Mio fratello - ha spiegato a Casadei - è morto da bambino con attacchi epilettici mentre dormiva. Nelle case popolari dei bambini gli hanno dato una botta in testa con una mazza di ferro. Non era curabile per quel periodo. (…) Se mi chiedi quali sono miei ricordi infanzia io dirò: "Il giorno in cui sono tornato a casa dall’asilo e ho visto mia madre che strillava alla finestra del balcone, mio padre che si metteva la mano sugli occhi, mio fratello sdraiato sul letto e tutta la gente che piangeva. C’era un compleanno avvenuto qualche giorno prima, quindi c’erano dei palloncini, io sentivo le grida di mia madre e io, allo stesso tempo, esplodevo per la rabbia i palloncini”. Per me l’infanzia parte da lì".

"A coccole ero messo malissimo - ha raccontato poi della sua infanzia - perché avevo una mamma che stava troppo male dopo la morte mio fratello. Per il primo anno dopo che è morto lei metteva il piatto di pasta sul tavolo per lui dicendo: 'Tra un po’ arriva'. Aveva un atteggiamento di rabbia con la vita, non verso di me ma verso sé stessa quasi a dire 'perché devo soffrire così tanto?'. Quando mi voleva punire mi mordeva, mi rompeva i piatti in testa. Non l’ho mai vista come una persona sbagliata, ma come una persona estremamente sofferente e il mio sogno da bambino è sempre stato quello di cercare di alleviare le sofferenze di mia madre".

Gli inizi della carriera e l'incontro con Tarantino

"Avevo questo pensiero fisso - ha raccontato - di voler diventare una porno star. Dai miei 12 anni, quando la sessualità mi ha completamente preso, con il giornalino 'Supersex', ho sempre voluto farlo. A Parigi chiedevo alle coppie o alle persone che mi sembravano più alla mano: 'Ma dove si fanno i film porno?'. A 20 anni uscivo con una signora di 46 e sono andato con lei in un locale per scambisti. Per me era il paradiso. Dopo sei mesi che frequentavo quel locale, è arrivato il tipo del giornalino, mi ha fatto un test e ho iniziato. Piano piano ho deciso di andare dove nessun europeo era mai andato: negli Stati Uniti".

Nel corso del podcast Siffredi ha ricordato anche un incontro con Quentin Tarantino a Cannes. "Gli Oscar del porno - ha detto - erano in concomitanza con il Festival di Cannes. Mi sono sentito davvero figo quando ho vinto per il primo anno il premio 'miglior attore'. In giro per strada tutta la Francia sapeva chi ero. Tarantino, che era a Cannes per presentare il suo primo film 'Cani da rapina', è venuto sul set dove giravo con mia moglie 'Bodyguard' e mi ha detto: 'You are the italian in Chamelons' e io gli ho risposto: 'vedi pure i film porno?' e lui: 'Ehy.. come on'".

La dipendenza da sesso

"Durante la dipendenza io giocavo con i miei figli nell’età più bella e poi facevo il giro delle sette chiese. Non è che andavo a delle prostituite specifiche ma a quello che beccavo. Poi era complicato tornare a casa, dove c’erano questi angeli con la mamma che dormivano. Mi ricordo solo il dolore dentro. Mi sentivo sporco e disastrato in maniera terrificante".

Sul momento in cui ha deciso di smettere di recitare: "Ho deciso di smettere perché un giorno mio figlio piccolo a sette anni mi ha detto: 'Papà ma tu ora 'sexy' lo fai solo con mamma, vero?' e io: 'Certo'. Dentro di me ho pensato: 'Ma come gli viene in mente di chiedermi sta roba?'. (…) Quindi ho smesso, ma il corpo e la testa mi chiedevano altro".

Poi ha raccontato di una grande delusione data alla moglie: "Mi è partita la telefonata mentre stavo per fare sesso con una tipa. Avevo appena salutato mia moglie: 'Buonanotte amore, da un bacione ai bambini'. Ma è partita inavvertitamente la chiamata e ho sentito la voce di mia moglie che diceva: 'Per fortuna che andavi a dormire'. L'ho delusa: è stata la prima volta in cui Rosa si è trovata davanti a suo marito che le ha mentito. Sono tornato due giorni dopo, convinto di avere bagagli fuori e invece lei era lì, era delusa. Mi dava i bacini a stampo, ma solo se la cercavo io. Le ho detto 'Vuoi divorziare?' e lei 'sì'. In un anno sarò uscito con mille prostitute e in quel momento mia moglie è cascata per terra. Mi ha detto: 'Tu hai bisogno di aiuto'".

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