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Festa del Cinema di Roma, 'Never Too Late': ad Alice nella Città prima serie ambientalista italiana

È ambientata nel 2046 in uno scenario distopico, dal 22 novembre su RaiPlay

I protagonisti in una scena di 'Never Too Late'
I protagonisti in una scena di 'Never Too Late'
19 ottobre 2024 | 19.25
LETTURA: 3 minuti

Cinque adolescenti in uno scenario distopico, in cui l’umanità è separata dalla natura, sfidano il potere per riprendersi il futuro e cambiare il corso del loro destino. Sono loro i protagonisti di ‘Never Too Late’, la prima serie ambientalista italiana presentata in anteprima ad Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma e dal 22 novembre su RaiPlay.Sono le nuove generazioni che ci stanno sensibilizzando a responsabilizzarci sul tema dell’ambiente. Gli adulti hanno ignorato troppo a lungo qualcosa che deve interessarci e che non può più aspettare”. Così all’Adnkronos i registi Lorenzo Vignolo e Salvatore De Chirico che portano sul piccolo schermo 10 episodi ambientati nel 2046, in cui i livelli di anidride carbonica nell'atmosfera sono aumentati vertiginosamente e il pianeta soffre per la mancanza di ossigeno.

Visto dall'alto, il globo terrestre non assomiglia più a quello che vediamo dalle fotografie satellitari: il blu turchese dei mari, il marrone rossastro dei campi e il verde smeraldo dei boschi sono avvolti da una patina giallastra uniforme. Per tentare di salvare il salvabile le Milizie Verdi hanno imposto da anni il ‘Green Lockdown’ separando l’uomo dalla Natura e rendendo tutte le aree naturali e gli animali vietate all’uomo ma tutti i proclami e le singole misure quotidiane hanno fallito di fronte al cambiamento climatico. In questa terra desolata, gli adolescenti di Nur, figli degli attivisti Millennials, lottano per avere un presente e salvare il loro futuro in una zona della Sardegna dove sopravvive l’ultima grande foresta mediterranea. “C’è una dispercezione rispetto alle tematiche ‘green’ perché all’inizio degli Anni 2000 venivano narrate come un un problema dei nostri nipoti. Invece - proseguono i registi - c’è stata un’accelerazione. Ora ci rendiamo conto che non è un problema dei nostri figli, ma l’urgenza è oggi”.

Gli adulti “sono un po’ lo specchio delle grandi potenze e di certi interessi economici seguendo un pensiero individuale. Tutte le scelte individuali non sono più possibili. I ragazzi ci insegnano che si può sperare in un presente e in un futuro migliore anche a costo di correre dei rischi e di fare dei sacrifici”, dicono Vignolo e De Chirico. “Oggi c’è la concezione che i giovani non possono insegnare niente agli adulti perché ha vissuto di meno, ma non è così. Qui si tratta di valori e del tipo di esperienze vissute”, fa notare l’attrice Arianna Becheroni che torna sullo schermo dopo ‘Bang Bang Baby’.

Nel cast anche l’esordiente Jacqueline Luna di Giacomo, in attesa di un bambino dal cantante Ultimo, Roberta Mattei e Roberto Nocchi. Quest’ultimo riflette sulla politicizzazione dell’emergenza climatica: “non dovrebbe essere un tema né di destra e né di sinistra”. Questa crisi “è in primis una crisi di narrazione”, dicono i registi citando una frase della scrittrice Rebecca Solnit. E questo “significa che la comunicazione fino adesso ha scelto dei punti di vista che non ci sia possibilità di salvezza”. Le soluzioni “sono molteplici e per far sì che si mettano in moto bisogna dirlo. Noi lo facciamo attraverso questa serie fantascientifica”, ispirata a ‘I Goonies’ e ‘Stranger Things’.

Il futuro? "Mi spaventa", dice Becheroni. "Mi dispiace perché il pianeta era un posto meraviglioso e lo stiamo rendendo un inferno". Timore condiviso anche da Nocchi: "stiamo assistendo a troppe catastrofi naturali, ammetto di essere spaventato", conclude.

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