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La sfida degli ascolti: Cattelan l'eterna promessa, Insegno l'usato (in)sicuro

Pino Insegno e Alessandro Cattelan
Pino Insegno e Alessandro Cattelan
04 giugno 2024 | 13.27
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Ieri sera in tv si scontravano, ma solo idealmente, Alessandro Cattelan, l’eterna giovane promessa (non mantenuta), e Pino Insegno, l’usato (in)sicuro della Rai gestione Rossi-Sergio. Cattelan chiudeva, con la terza puntata, il suo “Da vicino nessuno è normale”, a metà tra il late show e il varietà per millennial, tutto incentrato sulle manie e le fisse del pubblico.

Dopo un debutto non brillante, ma neanche tremendo per la prima serata di Rai2 (5,5% di share, 912mila spettatori), le due puntate seguenti sono andate calando, per poi chiudere ieri con un deludente 4,4% e 734mila spettatori. Un risultato che si aggiunge a quelli già ottenuti da Cattelan sulla tv generalista, sempre al di sotto delle aspettative. D’altronde, a parte l’interazione con il pubblico, ieri sera gli ospiti erano Paola e Chiara, Arisa e Diletta Leotta, nomi piuttosto inflazionati. Cresciuto tra i veejay di Mtv nei primi anni Duemila, Cattelan ha poi ottenuto un buon successo conducendo per dieci anni l’edizione italiana di X Factor su Sky. Ma il consenso in una fascia demografica particolare (i 30-40enni) non si è mai allargato al pubblico generalista di Rai1 e Rai2, nonostante i vari tentativi. A quanto pare, però, non essendoci grande concorrenza tra i presentatori della nuova generazione (anzi, non è chiaro neanche se esistano), la Rai continuerà a puntare sul simpatico showman di Tortona.

Insegno invece era atteso alla prova di “Reazione a Catena”, programma che condusse l’ultima volta 11 anni fa e che in questi anni è stato guidato con ottimi ascolti da Marco Liorni. Il comico e doppiatore, dopo aver partecipato agli eventi di Fratelli d’Italia ed essere stato avvistato più volte a Palazzo Chigi, è diventato un bersaglio facile da parte dell’opposizione, come personaggio “meloniano”. Non ha aiutato il suo tentativo di riesumare “Il mercante in fiera” nell’access prime time di Rai2, finito prematuramente causa ascolti davvero deprimenti, esperimento che gli ha precluso l’atterraggio a “L’Eredità”.

Adesso era il momento di dimostrare di essere ancora un presentatore di successo, e il debutto di ieri gli ha dato ragione: La prima parte ha ottenuto il 23,9% di share con 2,7 milioni di spettatori, mentre la seconda, quella a ridosso del Tg, il 24% (3,4 mln), staccando nettamente il rivale di Canale 5 (Caduta Libera, che però era in replica). Rispetto al debutto dell’anno scorso di Liorni (23-25,2% di share, ma con meno spettatori), un sostanziale pareggio. Negli uffici di viale Mazzini hanno tirato un sospiro di sollievo.

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