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John Amos è morto, ma la figlia lo ha scoperto dopo 45 giorni: "Sono devastata"

La donna ha appreso la notizia dai media, dopo l'annuncio del fratello

John Amos abbraccia la figlia Shannon - Ig / officialshannonamos
John Amos abbraccia la figlia Shannon - Ig / officialshannonamos
02 ottobre 2024 | 12.00
LETTURA: 5 minuti

Shannon, la figlia dell'attore statunitense John Amos, ha rivelato di aver appreso della morte del padre attraverso i media. L'attore è morto a Los Angeles il 21 agosto scorso all'età di 84 anni, ma suo figlio Kelly Christopher lo ha annunciato solo il 1° ottobre. Non sono stati solo i fan in tutto il mondo ad aver appreso la notizia della morte di Amos, noto per il ruolo dello schiavo Kunta Kinte da adulto nella miniserie teleisiva 'Radici' (1977), ma anche la sorella di Kelly Christopher, Shannon.

"Sono senza parole... - ha scritto la figlia dell'attore su Instagram - Siamo devastati e con molte domande su come sia potuto accadere 45 giorni fa, venendo a conoscenza della notizia attraverso i media come molti di voi. Questo dovrebbe essere un momento per onorare e celebrare la sua vita, eppure stiamo lottando per navigare nell'ondata di emozioni e incertezze che circondano la sua scomparsa. Tuttavia, c'è una parvenza di pace nel sapere che mio padre è finalmente libero".

'The Hollywood Reporter', in un articolo del novembre 2023, aveva rivelato l'acerrima battaglia tra i figli di Amos, che si sono contesi le cure del padre e la sua eredità, con Shannon che ha accusato pubblicamente il fratello Kelly Christopher di maltrattamenti, accusa da lui negata. In quel servizio di novembre, Shannon Amos, una dirigente del mondo dello spettacolo trasformatasi in guaritrice, ha raccontato a 'The Hollywood Reporter' di aver fornito un'ampia documentazione alle forze dell'ordine del Colorado e del New Jersey per indagare sulle sue denunce di maltrattamenti da parte del fratello, che nel corso degli anni avrebbe preso il controllo del padre e dei suoi affari, oltre ad averlo isolato dai membri della sua cerchia ristretta: "Questo non ha colpito solo me, ma anche i suoi nipoti, le persone con cui ha lavorato e gli amici che ha avuto per decenni". Shannon Amos ha sostenuto che il fratello si sarebbe spacciato per il padre nelle comunicazioni, non avrebbe tenuto conto delle sue esigenze mediche, avrebbe gestito male le sue finanze e avrebbe sfruttato ed eroso la sua eredità; tutte affermazioni che il fratello ha respinto.

Kelly Christopher Amos, che sta sviluppando un documentario su suo padre intitolato 'America's Dad', ha dichiarato a 'The Hollywood Reporter' che la sorella si è impegnata in una crociata per screditare l'anziano genitore nella speranza di farlo sembrare, come dice lui, "inadatto".

Sul piccolo schermo, John Amos ha impersonato il personaggio di Gordy Howard, il meteorologo della sit-com 'Mary Tyler Moore Show' (1970-1973), e quello di James Evans Sr., il padre disoccupato cronico, nell'altra sit-com degli anni settanta 'Good Times' (1974-1976), da cui poi fu essere licenziato per essersi lasciato prendere la mano dal suo temperamento. Amos ha seguito interpretato il ruolo del capitano Dolan nel telefilm 'Hunter' (1984-1985), è stato co-protagonista nel dramma poliziesco 'The District' e ha partecipato a diversi episodi di altre serie televisive come "I Robinson", "Willy, il principe di Bel-Air" e 'A-Team'. La sua carriera sul grande schermo era iniziata con il classico blaxploitation 'Sweet Sweetback's Baadasssss Song' (1971) di Melvin Van Peebles, e ha interpretato il direttore di un ristorante che assume un principe africano (Eddie Murphy) e il suo braccio destro (Arsenio Hall) in 'Il principe cerca moglie' (1988) di John Landis. Al cinema Amos ha partecipato a diverse pellicole, tra le quali 'Kaan principe guerriero' (1982), '58 minuti per morire - Die Harder' (1990), 'Mac' (1992) di John Turturro e 'Il dottor Dolittle 3' (2006). Ha inoltre interpretato il capitano Meissner nel film 'Sorvegliato speciale' (1989) con Sylvester Stallone, ed è apparso nell'episodio "Il gatto nero" del film "Due occhi diabolici" (1990) di Dario Argento. (di Paolo Martini)

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