L'annuncio di Urbano Cairo durante la presentazione dei palinsesti per la stagione 2024/2025. E su un possibile passaggio di Serena Bortone, spiega, "mai avuto contatti e non ci ho mai pensato"
Flavio Insinna si prepara ad approdare su La7, Enrico Mentana resta fino al 2026. Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication, tra novità e conferme ha presentato oggi a Milano i palinsesti di La7 per la stagione 2024/2025.
Con Insinna, ha annunciatoa, "c'è un accordo per fare un game show prima del tg dal 7 ottobre . Sarà su La7 tutti i giorni dal lunedì al sabato per un game show dalle 18.35 alle 19.55. Per noi è un acquisto importantissimo sul quale puntiamo molto".
Insinna, ha spiegato Cairo, "non ha l'esclusiva e volendo può fare fiction qualora ci fossero per lui delle opportunità. Che obiettivo abbiamo? La scaramanzia è importante, in particolare quando parliamo di un programma in quella fascia oraria, che è impegnativa". Insinna, ha evidenziato, "è un grande personaggio e conduttore e ha avuto un successo notevole con 'l'Eredità' e 'Affari tuoi', per non parlare di 'Don Matteo' ed altro che ha fatto. E' chiaro che abbiamo un'aspettativa elevata ma non dico qual è l'obiettivo".
"Mentana resta con noi fino al 2026", continua Cairo, che aggiunge: "È stato un vero pilastro per noi fin dal 2010, quando è arrivato con il suo telegiornale di grande qualità - ha evidenziato - con le sue maratone ha inventato un genere apprezzatissimo e anche quella delle elezioni europee ha ottenuto risultati notevolissimi. Con lui inoltre c'è un rapporto personale amicale e sono molto contento".
Con Serena Bortone, invece, "non ho mai avuto contatti, non la conosco, non ci ho mai pensato", dice replicando a chi gli chiedeva se vorrebbe la conduttrice Rai sulla sua rete.
La7 "è molto in salute, siamo reduci dalla stagione migliore di sempre" e nel 2023 "abbiamo avuto un risultato positivo piccolo, un piccolissimo utile di 100mila euro, il più bello ottenuto nelle mie attività, un turnaround fantastico e ne sono molto contento", ha spiegato ancora durante la conferenza stampa. "La7 di oggi è anche la migliore di sempre per conduttori, qualità di programmi e palinsesto - ha quindi sottolineato Cairo - e il pubblico sta molto apprezzando".
"Negli ultimi 11 anni - ha continuato rispondendo a chi gli chiedeva degli attacchi del presidente del Consiglio Giorgia Meloni - ho avuto lamentele da tutti i governi, tutti dal 2013 si sono lamentati e da allora ad oggi c'è stato un ricambio".
"Negli anni i governi sono cambiati - ha evidenziato - prima c'erano 5stelle e Salvini o il Pd prima ancora Renzi e Gentiloni. Siccome si lamentano tutti e siccome sono cambiati i governi vuol dire che noi non abbiamo nessun tipo di pregiudiziale, noi facciamo una tv che fa domande e che critica quando è il caso di farlo, che ospita tutti coloro che vogliono venire". La7, ha rimarcato ancora, "è una tv libera di fare domande, criticare e approvare quando è d'accordo".
E ancora. La proposta della Lega sul canone Rai "mi sembra una cosa un po' confusa, non capisco quale sarebbe il progetto finale". La7 "per il momento ha delle risorse molto inferiori rispetto agli altri ma riesce a stare sul mercato con molti sforzi per il tipo di palinsesto che ha. Meriteremmo anche noi di avere una quota di canone" ha aggiunto. Secondo Cairo "sarebbe da ripensare completamente" il riassetto generale: "Non si può avere una rete con canone e pubblicità, qualcuno che fa molto servizio pubblico e che non ha altro che la pubblicità".
"Dopo un confronto come sempre franco con l'editore Urbano Cairo ho accettato l'offerta di restare alla guida del tg La7 fino a tutto il 2026. In questa fase convulsa e difficile sulla scena italiana e internazionale penso sia giusto continuare il lavoro svolto in piena libertà da ormai 14 anni". Così Enrico Mentana, in un post su Facebook, commenta il rinnovo del suo contratto.
La sfida, scrive il direttore del tg La7, "sarà ancor di più quella di un giornalismo libero, intransigente sui grandi principi, ma senza steccati, e contro tutte le censure, faziosità, prevaricazioni, allarmismi strumentali e partiti presi che intossicano il nostro sistema politico e mediatico".
"Grazie a chi scegliendo il nostro tg ci ha resi forti e anche per questo più liberi. Magari potremo sbagliare, ma mai tradiremo l'impegno di non nascondere o alterare le notizie che meritano di essere date", conclude il giornalista.