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Il compositore Valerio Piccolo: "Ecco come Sorrentino ha scelto il mio brano per Parthenope"

L'artista di Caserta: "Lui è un visionario, ora il mio sogno è unire sempre più musica e cinema"

Il compositore Valerio Piccolo:
11 ottobre 2024 | 18.09
LETTURA: 3 minuti

Il connubio con Paolo Sorrentino "è nato in maniera molto naturale, con un ascolto della canzone da parte di Paolo che ha generato un amore immediato per il brano, che poi è entrato in modo naturale nel sonoro del film". Così Valerio Piccolo, musicista casertano trasferitosi a New York e poi approdato a Roma, descrive all'Adnkronos l'incontro con il regista partenopeo, che si è talmente innamorato di una sua canzone, 'E sì arrivata pure tu', da inserirla nella colonna sonora del suo ultimo film attualmente nelle sale, 'Parthenope'. "il brano ha un posizionamento molto bello nella pellicola -spiega- in cui si intrecciano perfettamente le immagini con la musica. E' stata un'esperienza bellissima, auguro a tutti gli artisti di avere la possibilità di interagire con creatori di arte del livello di Sorrentino".

Valerio Piccolo, che ha all'attivo anche una lunga esperienza come traduttore per il doppiaggio nel cinema, aveva già avuto a che fare con Sorrentino, come lui stesso spiega: "Ci lega un'amicizia al di fuori del cinema, mi era capitato di lavorare alle sue parole in alcuni suoi film per il doppiaggio. Come è lui sul lavoro? Sono molto di parte, ma lo descrivo come un visionario, nel senso migliore della parola, e penso che in questo momento in Italia un regista che parla per immagini come lui sia impossibile da trovare. Parthenope rappresenta questa grande maestria".

'E sì arrivata pure tu' è "un brano molto significativo per me perché nonostante io sia di Caserta è la mia prima canzone in napoletano -dice l'artista- ed ha dunque segnato un punto di svolta nella mia carriera. E' una canzone che in qualche modo ripiega sul mio intimo, arrivando alle mie origini linguistiche. Parla di un ritorno a casa, che sia il ritorno alle origini o il ritorno di un amore". Due mondi, quello del cinema e quello della musica, che Piccolo mostra di voler fondere sempre di più. "Il 18 ottobre ad Alice Nella Città in anteprima verrà presentato un corto 'Il presente', di cui con Pino Pecorelli ho scritto la colonna sonora", rivela.

Una vita che in effetti è un po' come un film: Valerio ha all'attivo una lunga esperienza negli Stati Uniti come songwriter, che prende le mosse da una collaborazione con la folksinger americana Suzanne Vega, pop star molto nota soprattutto negli Anni Novanta-Duemila. Dal 2000, Piccolo è stato il suo traduttore ufficiale, ed ha collaborato con l'artista per diversi progetti artistici, tra cui il 'Solitude Standing Tour' e il duetto 'Suono nell’aria'. "A New York ho fatto la vita dei musicisti americani, ero integrato con loro ed è stata un'avventura molto istruttiva, arricchente e pionieristica", spiega il musicista. Suzanne Vega è "come tutti i grandi artisti americani, che anche se diventano celebri rimangono semplici nell'animo, anche come approccio alla scrittura", rivela l'artista all'Adnkronos.

Nel 2013, a New York, Valerio Piccolo ha musicato dal vivo il testo 'Mick and I' della scrittrice e regista teatrale italiana Francesca Romana Zanni, andato in scena allo storico Cornelia Street Cafe del Greenwich Village. Nel 2014 è nato il suo progetto musicale più importante, 'Poetry', dove ha messo in musica poesie di autori celebri come Rick Moody e Jonathan Lethem: nel disco sono presenti ospiti come Neri Marcorè e Ferruccio Spinetti. La musica di oggi? "Mi piace molto osservare -dice il cantautore- Tra i linguaggi di artisti emergenti mi piace Davide Napoleone, con cui mi è capitato recentemente di interagire e potrebbe nascere qualcosa, e Casadilego, perché ha un approccio spontaneo che mi rappresenta".

E alla domanda su come veda Sanremo, Valerio Piccolo risponde così: "Sanremo è molto confuso, non amo i contest in generale. Ha a che fare con troppi fattori, la musica certe volte è relegata in un angolo , quindi come musicista questo non mi fa impazzire. Capisco che sia un calderone musicale, ma il fatto che a marzo si parli già di febbraio successivo non mi piace, sarebbe bene focalizzare l'attenzione anche su quello che accade musicalmente nei restanti undici mesi".

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