L'artista torna con un nuovo album: 12 tracce e duetti con alcuni degli artisti più interessanti della generazione Z
"Non sono capace di essere una diva, però posso essere stronza". Cosi Donatella Rettore si racconta in un'intervista all'Adnkronos svelando il suo nuovo progetto musicale e la sua visione della musica di oggi. E non manca un commento sull'artista più dibattuto del momento, Tony Effe: "Un duetto? Certamente che lo farei. E' bravo". Lei, vulcanica e irriverente, si definisce un''Antidiva putiferio', proprio come il titolo del suo nuovo album che esce il 10 gennaio, dopo 14 anni di silenzio discografico. Dodici tracce inedite e collaborazioni con alcuni dei nomi più interessanti della scena musicale italiana, tra cui Beatrice Quinta ('Thelma & Louise'), Ditonellapiaga ('Chimica'), Tancredi ('Faccio da me'), La Sad ('Beepolare') e BigMama ('Disco Prosecco'), oltre a una cover di 'Ventilatore' con Marta Tenaglia.
"Questo album nasce proprio dal mio incontro con la generazione Z, che io amo moltissimo e difendo. Sono agguerriti come eravamo noi alle porte degli anni Ottanta", dichiara Rettore che lancia una frecciatina: "Negli anni '80 non sopportavo chi parlava continuamente degli anni '60 come se fossero l'epoca d'oro della musica. Ricordo Red Ronnie e altri giornalisti che beatificavano gli anni '60, definendoli il periodo migliore della storia della musica, e poi stroncavano gli anni '80, bollandoli come beceri. Ironia della sorte, adesso che siamo nel 2025, ci rendiamo conto di quante cose belle e indimenticabili siano nate proprio negli anni '80".
E parlando di artisti che apprezza, non solo della gen Z, Rettore cita Raf, Eros Ramazzotti, il suo mito Alan Sorrenti e, tra le nuove leve, Tananai. Sanremo? Per ora non se ne parla e attacca: "L'Italia è troppo Sanremo-centrica, bisogna uscire da questa logica. Servono nuove occasioni, come le splendide kermesse di Saint Vincent e Riva del Garda, o il mitico Festivalbar". E lancia una provocazione: "Perché non un FestivalSocial? Lancio l'idea. Intanto, Spotify ha fatto un'iniziativa bellissima: ha riunito a Milano tutte le donne della musica italiana per una serata di solidarietà. È stato molto carino. Se avessimo poi cantato sarebbe stato anche meglio".
Non manca poi un commento su Tony Effe, artista al centro di numerose polemiche per i testi di alcune sue canzoni e atteso protagonista del Festival di Sanremo 2025: "Ricordiamoci di 'Cobra', anche quel brano fu censurato. La libertà d'espressione è fondamentale. Se non fosse stato per quella professoressa siciliana che ha gridato alla volgarità, nessuno avrebbe dato peso al doppio senso. I ragazzi cantavano Cobra perché piaceva, senza pensarci troppo. Dopotutto, canzoni con doppi sensi esistono da sempre. E dopo Cobra, è arrivato anche Clarinetto, che non è stato censurato perché cantato da un uomo. Quindi, Tony Effe, scrivi quello che vuoi senza farti problemi. Esprimiti liberamente, a Sanremo fai bella figura che è più importante che vincere".
Oltre al disco, Donatella Rettore sarà tra i protagonisti di 'Ora o mai più', il programma condotto da Marco Liorni in onda da sabato 11 gennaio su Rai1. "Sarò il coach di Carlotta. E' una bravissima cantante e cercherò di farle fare una bella figura. E chissà, magari un feat insieme...". E mentre si prepara al ruolo di mentore lancia un messaggio agli artisti emergenti: "Conservate l'entusiasmo del dilettante. La perfezione non è mai simpatica. Lasciate agli artisti la libertà di sbagliare, persino di steccare. Altrimenti sono tutti uguali". Per questo, sull'utilizzo dell'autotune l'artista non ha dubbi: "Una tantum va pure bene ma serve moderazione. Insomma, a me piace moltissimo la pasta ma un piatto mi basta".
Infine, sull'abitudine di alcuni colleghi artisti di annunciare ritiri e tour d'addio, Rettore ironizza: "Ritirarmi? Ci penso quasi tutti i giorni!". Poi, con tono più serio, aggiunge: "Ma se dovessi deciderlo, non lo annuncerei certo alla stampa. Semplicemente, mi ritirerei. Senza scadenze, senza proclami". di Loredana Errico