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Davigo, rivelazione choc da Fedez: "Dispiace imputati si suicidino, perdi una fonte"

E' polemica sulle parole dell'ex pm di Mani Pulite nella puntata di Muschio Selvaggio dedicata alla stagione di Tangentopoli

Piercamillo Davigo
Piercamillo Davigo
13 dicembre 2023 | 10.16
LETTURA: 2 minuti

Ha sollevato una vera e propria ondata di polemiche sui social lo scambio tra Piercamillo Davigo e Fedez trasmesso ieri a Muschio Selvaggio dedicata alla stagione di Tangentopoli. A lasciare di stucco gli ascoltatori le parole dell'ex pm del pool di Mani Pulite che, alla domanda di Fedez su come "umanamente ha vissuto i suicidi degli indagati, risponde cinicamente: "Purtroppo, per quanto sia crudo quel che sto dicendo, in questo mestiere capita che gli imputati si suicidino".

"La mortalità nelle carceri per suicidio è più alta che fuori. La percentuale di suicidati rispetto al numero di indagati era più bassa, rispetto al numero di suicidi nelle carceri e rispetto al numero di detenuti", spiega Davigo, che poi puntualizza: "Lo so che è una cosa spiacevole quella che sto per dire, ma è la verità. Bisogna aver chiare le cose: le conseguenze dei delitti ricadono su quelli che li commettono, non su coloro che li scoprono e li reprimono. Perché altrimenti il ragionamento porterebbe a dire: allora non fate le indagini".

Ricordando il caso di Raul Gardini, Fedez chiede quindi a Davigo se almeno gli è dispiaciuto se qualcuna delle persone indagate da lui si è tolta la vita, la risposta è inscalfibile: "Ma certo che dispiace. Prima di tutto, se uno decide di suicidarsi lo perdi come fonte di informazione".

Tiziana Parenti: "Davigo dovrebbe imparare a tacere"

"Davigo è figlio della sua epoca e non trova mai il modo di tacere: dovrebbe imparare a farlo perché è un gran mestiere". Tiziana Parenti, ex pm di Mani Pulite e avvocato, non usa vie di mezzo per replicare alle dichiarazioni dell'ex collega Davigo.

Le parole di Davigo, spiega all'Adnkronos, "sono fuori dal tempo, ma non si discostano da quelle già pronunciate in altre occasioni. Bisognerebbe ricordarsi che Davigo non è la giustizia ma è solo uno degli interpreti e quelli bravi solitamente non fare rumore e non fanno carriera. Non c'è bisogno della separazione delle carriere…basta guardare chi non fa rumore" conclude l'ex magistrata Tiziana Parenti.

"Sono affermazioni e posizioni che lasciano davvero stupefatti. Non basta certo contrastare i fenomeni criminosi più gravi. La dignità, l'integrità, la vita delle persone sono un bene che deve evidentemente prevalere su qualsiasi altra necessità di accertamento, altrimenti si ha un'idea barbara del processo e del ruolo della magistratura", il commento del presidente dell'Unione delle Camere penali, Francesco Petrelli.

"Quelle affermazioni lasciano sbalorditi anche perché accreditano un ruolo civico della magistratura, come se non ci fossero modalità alternative di accertamento della verità - spiega il leader dei penalisti - e il processo debba necessariamente seguire un percorso in cui la posta in gioco è la verità e che questa verità debba essere, contro ogni principio del processo liberale, perseguita ad ogni costo, immaginando che possa essere una possibilità quella della perdita della vita di un imputato detenuto, che come tale è consegnato alle cure e alla protezione dello Stato".

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