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Danza contemporanea e letteratura, a Firenze al via Most Moving Stories

Protagonisti della rassegna diretta da Paola Vezzosi compagnie e progetti sostenuti dal Mic- Spettacolo dal Vivo. In cartellone Bordeline Danza, Dancehauspiù, Padova Danza Project, Compagnia Déjàdonné con omaggi a Dante, Gioacchino da Fiore, Agota Kristof, alla filosofa Rosi Braidotti

Un'immagine dello spettacolo 'La vita nova' firmato da Nicoletta Cabassi per il Padova Danza Project
Un'immagine dello spettacolo 'La vita nova' firmato da Nicoletta Cabassi per il Padova Danza Project
10 agosto 2023 | 18.54
LETTURA: 3 minuti

Danza contemporanea e letteratura, la nuova creatività emergente e i giovani coreografi italiani, compagnie e progetti sostenuti fortemente dal Mic- Spettacolo dal vivo. in programma Most Moving Stories, la manifestazione diretta da Paola Vezzosi, giunta alla VII edizione, che si svolgerà al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Fi) il 23 e il 24 novembre. La danza contemporanea incontra la parola scritta, la reinterpreta, la interroga, ne esplora gli obiettivi e le motivazioni, traduce i contenuti della letteratura in un linguaggio non verbale, creando un’opera 'altra' e autoconsistente rispetto al testo da cui trae nutrimento. Most Moving Stories si declina in eventi performativi, in incontri col pubblico, presentazione di libri legati al linguaggio della danza e, nella sua missione di accostare la danza alla parola, coinvolge anche il mondo della Scuola con progetti formativi di alternanza scuola-lavoro.

Apertura con la Compagnia Borderline Danza diretta dal coreografo Claudio Malangone con 'Collective Trip: Una questione di gender' liberamente ispirato a 'Voi non sapete cosa è l’amore' di Raymond Carver. "Partendo dalla necessità di esplorare, verificare e mettere in pratica nuovi modi di composizione e del mettere in scena - si legge in una nota dello spettacolo - i performers, ma anche il pubblico che vorrà partecipare all'azione, affronteranno il tema del gender, della trasformazione, dell'amore con lucidità e ambiguità attraversando significati e sensazioni e cercando di mettere in discussione ciò che si prova e le certezze di chi osserva". A seguire in programma un incontro aperto al pubblico.

La serata del 24 novembre sarà dedicata a tre importanti coreografe del panorama nazionale che offrono un punto di vista e una loro 'rilettura' della grande letteratura. In cartellone 'Vita Nova- I e II' di Nicoletta Cabassi, dittico coreografico creato in esclusiva per Padova Danza Project e ispirato alla poetica di Dante Alighieri e Gioacchino da Fiore, 'Pink Lady' di Virginia Spallarossa (Compagnia Déjàdonné) ispirato ad alcune figure femminili della mitologia classica innestate nella complessità contemporanea, 'My Duty, My Brother' di Paola Lattanzi (Compagnia Dancehauspiù) si confronta con le tematiche del romanzo 'Il grande quaderno' della scrittrice ungherese Ágota Kristóf. 'Vita Nova- I e II' si compone di due terzetti, uno femminile ed uno maschile complementari l'uno all'altro che attingono al ciclo pittorico dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni e a testi della più alta letteratura medievale, Dante Alighieri e Gioacchino da Fiore.

'Pink Lady' firmato da Virginia Spallarossa (regia ed elaborazione musicale di Gilles Toutevoix) trae spunto (liberamente) alla teoria del postumano della filosofa e femminista Rosi Braidotti. La sua posizione critica e l'enfasi visionaria del suo pensiero ha riposizionato le figure mitologiche scelte per questo progetto incarnandole in un processo mutazionale. "Il desiderio - spiega la coreografa - è quello di avvicinare le loro 'biografie' sradicandole dal mito e innestandole in un processo di ibridazione culturale legato alla complessità contemporanea. Aracne, la Superba, Circe, la Maga, Penelope, l'Astuta. Una triade femminile dell'essere moderno in cui si incarna la donna consapevole in chi e cosa voler divenire. Tre donne - aggiunge - che tessono l'amore, la vita, la lussuria con le mani, con il filo sottile, con le trame della magia, cucendo i destini di uomini trattenuti da fili invisibili, ingannati, usati, amati, deliziati, aspettati".

Omaggio a Agota Kristof con 'My Duty, My Brother' di Paola Lattanzi della Compagnia Dancehauspiù. "Il lavoro si ispira a 'Il grande quaderno' di Ágota Kristóf - spiega la coreografa- Sullo sfondo orrorifico della Seconda guerra mondiale, due fratelli, abbandonati dalla madre, temprano il loro corpo e la loro psiche a resistere alle prove più dure. Nel quaderno si allenano a scrivere ciò che vedono nel mondo, nella disperata ricerca dei protagonisti di una mitologica 'verità dei fatti' che si mostri narrabile, di un ordine logico delle cose che aiuti a giustificare gli eventi e di un apparente equilibrio del mondo. Il tempo della narrazione è confuso - spiega ancora - Le bugie della memoria sono spesso sopravvivenza. Il loro è un ricreare una propria biografia per non sgretolarsi, per allontanare il dolore, per costruirsi una identità".

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