"Non abbiamo paura di voi". In onda una lezione su Falcone e Borsellino ai ragazzi della generazione Z, il conduttore in lacrime
"Non abbiamo paura di voi". Così Pierluigi Diaco ha concluso la 'lezione' antimafia sulla storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che ha proposto oggi nel suo 'Bellama'' su Rai2. Una pagina di televisione molto intensa, che ha coinvolto profondamente i ragazzi in studio e che ha emozionato fino alle lacrime lo stesso Diaco. Ricordando l'attentato mafioso fallito ai danni di Maurizio Costanzo, Diaco guardando dritto in camera ha detto che la bomba di via Fauro era stata voluta da "Totò Riina, uomo schifoso".
Diaco è stato accompagnato in studio da Salvo Sottile, che ancora solo 19enne raccontò da Palermo per il Tg5 le stragi di Capaci e Via D'Amelio. Sottile, che stasera nella trasmissione 'FarWest' su Rai3 tornerà proprio su quegli attentati, ha anticipato una notizia: "Stasera - ha detto il giornalista - seguiremo una pista nuova, cercheremo di capire quali fili aveva toccato Borsellino, tanto da spingere la mafia a decidere di accelerare la strage di via D'Amelio, avvenuta 57 giorni dopo quella di Capaci. Paolo Borsellino forse era arrivato a capire che il problema della mafia si era spostato al Nord. Stasera racconteremo delle cave di Massa Carrara, dove le grandi famiglie mafiose facevano affari con le famiglie del Nord. Borsellino aveva annotato, poco prima di morire, dei nomi nell'agenda rossa e questa agenda è improvvisamente scomparsa. Come se qualcuno l'avesse portata via. Cosa aveva scoperto di tanto grave? Borsellino forse aveva scoperto, ancora prima dei magistrati di Milano, quella che poteva essere una Tangentopoli siciliana. Ed è per questo che è stato ucciso", ha aggiunto.