Un rapporto iniziato a teatro a metà anni Ottanta e proseguito in una collaborazione che ha prodotto opere quali 'Mediterraneo', 'Sud', 'Puerto Escondido' e 'Nirvana'.
Antonio Catania, in questi giorni sul grande schermo con 'Napoli-New York', film di Gabriele Salvatores che narra l’immigrazione italiana negli Stati Uniti alla fine degli anni Quaranta, intervistato da 'La Ragione', confessa: "Gabriele mi ha sempre affidato ruoli particolari, di personaggi un po’ borderline. E così è stato anche in questo ultimo lavoro, in cui interpreto il direttore di un piccolo giornale a Little Italy. Evidentemente mi vede così...", ironizza. Un rapporto, quello fra i due, iniziato a teatro a metà anni Ottanta con 'Comedians' e proseguito in una collaborazione che ha prodotto opere quali 'Mediterraneo' (premiato con l’Oscar), 'Sud', 'Puerto Escondido' e 'Nirvana'. La carriera di Antonio Catania (siciliano di Acireale, 72 anni) è iniziata all’alba degli anni Ottanta. Da allora in poi si è snodata fra cinema, televisione e teatro, lavorando al fianco di alcuni dei registi più importanti del grande e del piccolo schermo (da Gabriele Salvatores a Carlo Verdone, da Nanni Moretti a Paolo Genovese).
A teatro recentemente è tornato da protagonista in 'Azzurro', spettacolo dedicato al giornalista Curzio Maltese (scomparso nel 2023 a 64 anni) che, dopo il debutto a Roma nelle scorse settimane proseguirà nel 2025 lungo il resto della Penisola. "È un lavoro che prende spunto dal libro omonimo (scritto da Maltese insieme alla moglie Paola Ponti, ndr.), in cui l’autore ripercorre la propria vita. Dall’adolescenza a Milano, fra la stagione dello storico locale “Derby” e la nascita degli Anni di piombo, fino a Mani Pulite e alla discesa in politica di Berlusconi", racconta. Una carrellata di incontri, interviste e cronache del tempo passato che rappresentano l’eredità lasciata da Maltese alle generazioni future e che, grazie al lavoro della moglie (che ha collaborato all’adattamento del testo) e all’interpretazione dello stesso Catania, fanno rivivere il pensiero di una delle firme più sagaci del giornalismo italiano. "Tutti noi vogliamo lasciare un segno del nostro passaggio e Maltese ci è riuscito sicuramente" spiega l’attore. "Durante lo spettacolo le sue parole aleggiano costantemente nell’aria, riallacciando il filo della memoria di una vita intera, fra l’impegno sociale e politico e l’analisi della realtà attraverso lo spirito dissacrante che lo contraddistingueva».
Altro capitolo è quello legato alla televisione, a cui l’attore ha regalato alcune interpretazioni di assoluto rilievo. Come l’ultima, nella seconda stagione di 'The Bad Guy', serie diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, dove Catania compare al fianco di Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi. Non può mancare un riferimento a 'Boris', la ‘fuoriserie’ cult in cui Catania – nell’arco di quattro stagioni – ha dato il volto al popolare personaggio del responsabile di produzione Diego Lopez: "Una nuova stagione di 'Boris' la vogliamo tutti. Gli autori stanno cercando un’idea forte, in linea con i tempi che stiamo vivendo, per realizzare qualcosa di originale", rivela.