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Spazio, nella missione Euclid di Esa anche le imprese italiane in prima linea

Thales Alenia Space Italia è prime contractor, di Leonardo i micro propulsori a gas freddo, un sensore stellare montato sul telescopio ed i pannelli fotovoltaici

Il satellite Euclid di ESA (Foto Thales Alenia Space)
Il satellite Euclid di ESA (Foto Thales Alenia Space)
21 febbraio 2023 | 16.42
LETTURA: 3 minuti

Sono in primo piano anche le imprese spaziali italiane nella missione del satellite Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea di cui è stata appena annunciata la prossima partenza a aprile verso gli Usa, da dove sarà lanciato il prossimo luglio. Euclid è una missione per l’astronomia e l’astrofisica ed ha l'obiettivo di indagare la natura della materia oscura e dell’energia oscura con il grande contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana. In particolare, Thales Alenia Space Italia (Joint Venture tra Thales 67% e Leonardo 33%) è prime contractor per la realizzazione del satellite ed è a capo di un consorzio industriale costituito dalle maggiori aziende spaziali europee e si avvale dei contributi scientifici di Università e centri di ricerca specializzati. Anche l’integrazione finale di tutte le componenti del satellite è stata precedentemente eseguita presso lo stabilimento Thales Alenia Space di Torino.

Sempre sul fronte italiano, Grazie ai micro propulsori a gas freddo realizzati da Leonardo, Esa sarà in grado di controllare l'orientamento della sonda nello spazio con correzioni di direzione di osservazione infinitesimali. Anche le informazioni circa la linea di mira del telescopio proverranno da un sensore Leonardo: specificatamente sviluppato per la missione Euclid, il Fine Guidance Sensor (Fgs) è un sensore stellare di altissima accuratezza, montato direttamente sul telescopio, con lo scopo di assicurare allineamento assoluto fra l'asse del telescopio stesso e le stelle di riferimento. Leonardo fornisce infine i pannelli fotovoltaici, che assicureranno l'alimentazione di tutti i sistemi della sonda.

"Il lavoro svolto in questi anni dal team di progetto e da tutto il consorzio industriale per la missione dell’Esa Euclid è stato eccellente, un lavoro di raffinata ingegneria svolto in modo sinergico e puntuale, con i contributi dei colleghi di Spagna, Belgio e Francia" ha affermato Paolo Musi, Program Manager del Programma. "Euclid conferma ancora una volta la capacità Thales Alenia Space di guidare lo sviluppo di missioni scientifiche particolarmente sfidanti" ha sottolineato inoltre Musi.

Euclid è un progetto dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), in cooperazione, per la parte scientifica, con il Consorzio Euclid (Ec) al quale partecipano Università e laboratori di quattordici paesi europei tra cui Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Svizzera, con contributi della Nasa e di alcuni istituti Usa.

Il satellite è dedicato allo studio della Energia Oscura e della Materia Oscura, ingredienti fondamentali ma ignoti dell’odierno 'Modello Standard' della cosmologia fisica e della loro interazione con la gravità. In questo modello, solo circa il 5% della massa-energia dell’universo è fatto di materia ordinaria (protoni, neutroni ect). Il resto è invisibile (materia oscura), e l’universo stesso sembra espandersi a ritmo accelerato sotto l’azione di una fonte di energia finora sconosciuta (energia oscura).

Il consorzio Ec è composto dai team che hanno ideato, progettato e proposto la missione Euclid appartenente al Programma Cosmic Vision dell’Esa e dai nuovi istituti che stanno contribuendo all’implementazione del Programma. Ad oggi sono 14 i paesi europei che, anche grazie alle agenzie spaziali nazionali, contribuiscono all’attività del consorzio (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Spagna, Svizzera e Regno Unito). In particolare l’Italia, con numerosi enti coinvolti tra cui Inaf, Infn e diverse università, ha la responsabilità della parte scientifica del Science Ground Segment della e di preparazione all’interpretazione scientifica dei dati che si otterranno. Inoltre Ohb Italia, su commessa dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha realizzato una parte dell’elettronica di bordo dei due strumenti.

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