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Sostenibilità, Asl Torino: "Con TakeBack Remed paziente offre contributo a comunità"

Muratore (Fand Torino): "Iniziativa lodevole sono confidente che funzionerà"

Sostenibilità, Asl Torino:
13 giugno 2024 | 17.59
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"La struttura di cui io sono il direttore segue attualmente circa 55.000 pazienti diabetici. Di questi, credo che almeno un 15-20% faccia uso di questi device e sono device che vengono utilizzati per lunghi periodi. Da questo si evince come questo progetto si rivolga a un target molto ampio, andando a offrire al paziente un'opportunità che va oltre la semplice raccolta del dispositivo usato". E' quanto afferma Salvatore Oleandri, direttore della Sc di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell'Asl Città di Torino, tra i partner del progetto 'TakeBack: ReMed', l’iniziativa promossa per la raccolta e il riciclo dei device preriempiti per iniezione, promossa per la prima volta in Italia da Novo Nordisk. La fase pilota del progetto ha preso il via a Torino e Parma e, a breve, coinvolgerà anche Bologna, dopo l’approvazione del progetto in giunta comunale.

"Le diagnosi di una patologia cronica, come il diabete, spesso può avere dei risvolti psicologici importanti sul vissuto del paziente - prosegue Oleandri - perché è una patologia cronica che non guarisce e che nel tempo non può che creare problemi di salute sempre più gravi. Da questo punto di vista, l'approccio comunicativo da utilizzare con il paziente è quello di convincerlo ad affidarsi ad un team di sanitari che staranno sempre dalla sua parte nel presente e anche in prospettiva futura; in grado di renderlo nel tempo parte attiva della sua strategia terapeutica e a sentirsi utile e parte attiva di tutta una comunità terapeutica a lui molto omogenea". "Ecco quindi che un progetto come questo può avere un valore importante perché responsabilizza il paziente rendendolo una risorsa per la comunità, in quanto attraverso il suo gesto offre un contributo alla collettività. Io sono convinto che la risposta dei pazienti sarà molto positiva e proattiva", conclude.

"Credo che la sensibilità delle persone sulla sostenibilità sia decisamente migliorata", osserva Cesare Muratore, Fand-Associazione Italiana Diabetici Odv Torino, che aggiunge: "Più di un nostro socio insulino-dipendente o insulino-trattato, facendo ricorso quotidiano a questi device, immaginava da tempo che potesse risolversi il problema dello smaltimento. L’iniziativa è più che lodevole e sarebbe auspicabile venisse accolta anche da altre aziende del settore. Noi come Fand Torino facciamo parte di un gruppo di associazioni delle persone con diabete: mi farei volentieri portavoce di questa iniziativa anche con le altre associazioni Fand e con i giovani diabetici. Sono confidente che funzionerà, deve funzionare", conclude

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