Un cittadino europeo su cinque è soggetto all'inquinamento acustico. E' quanto rileva l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) nel rapporto 'Rumore ambientale in Europa - 2020' secondo cui l'aumento del traffico stradale e dell'urbanizzazione hanno fatto sì che più persone fossero esposte a livelli di rumore elevati e sono circa 113 milioni le persone che sono state colpite da livelli di rumore del traffico a lungo termine. Il numero di persone esposte a livelli di rumore elevati è rimasto sostanzialmente stabile tra il 2012 e il 2017, il che significa che l'Europa non avrebbe probabilmente ridotto l'inquinamento acustico nel 2020 ai livelli raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Il traffico stradale è stato citato come la principale fonte di inquinamento acustico, seguito da quello ferroviario, aeronautico e industriale. Il rumore ferroviario ha colpito circa 22 milioni di persone, mentre 4 milioni di persone sono state esposte a livelli elevati di rumore degli aerei. L'esposizione all'inquinamento acustico comporta alcuni problemi di salute, tra cui le malattie cardiache e persino la morte prematura. Secondo l'agenzia europea, l'esposizione a lungo termine al rumore ambientale provoca circa 12.000 morti premature ogni anno in Ue.
Inoltre, oltre 6 milioni di persone hanno avuto problemi di interruzione del sonno e i bambini esposti a rumore elevato a scuola possono sperimentare una scarsa capacità di lettura. Le misure per ridurre i livelli di rumore nelle città includono la manutenzione di vecchie strade, una migliore gestione dei flussi di traffico e la riduzione dei limiti di velocità a 30 chilometri all'ora. Infine, l'Aea suggerisce di incoraggiare le persone a pedalare, camminare o usare veicoli elettrici.