A Charlotte, nel Nord Carolina, l'impianto biogas alimentato da Forsu con una potenza di 5,2 Mw, gestirà 117.932 tonnellate di rifiuti l’anno
Un tesoro nel bidone della spazzatura, perché i rifiuti organici, gli scarti alimentari per intenderci, possono trasformarsi in energia. Succede nel comune di Charlotte, nel Nord Carolina, dove 3mila case verranno alimentate con energia elettrica prodotta proprio da questa tipologia di rifiuti grazie a un impianto biogas alimentato da Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), con una potenza di 5,2 Mw. L'impianto gestirà 117.932 tonnellate di rifiuti l’anno.
“Buccia di banana. E’ questo, in sostanza, l’esempio più tipico di ciò che viene definito rifiuto organico. Un impianto biogas alimentato da rifiuti e da scarti alimentari è in grado di produrre energia elettrica e termica; quello che normalmente avviene in 6 mesi, noi lo concentriamo in 30 giorni”, spiega Alessandro Massone, Ceo di Austep, azienda che progetta e realizza impianti di biogas e biometano che gestirà questo primo impianto negli Stati Uniti, essendosi specializzata negli anni nel trattamento della frazione umida dei rifiuti solidi urbani.
I rifiuti o gli scarti alimentari vengono depositati all’interno della "Tornado" che crea un vortice che separa il materiale leggero (plastiche) dalla componente organica più pesante, il materiale viene ripulito ulteriormente da sabbie e sassi e poi inviato nei digestori per produrre biogas da digestione anaerobica. Invece di portare i rifiuti in discarica, inizia un processo di fermentazione naturale che li trasformerà in materiale organico il cui residuo potrà essere utilizzato anche come fertilizzante. Quello di Charlotte è "un progetto apparentemente ambizioso, ma realizzabile concretamente. Il mercato americano ha dimostrato di saper riconoscere l’importanza e il valore del progetto".