"Nessuna pregiudiziale, poi dovremo vedere nei dettagli cosa prevede la norma. In linea di principio non c’è contrarietà da parte della Fiab all'equiparazione" monopattini elettrici-bicicletta, prevista dalla manovra. Così all'Adnkronos Alessandro Tursi, presidente della Fiab - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, in merito al via libera, dal primo gennaio, al nuovo mezzo.
"Poi - continua - andremo a vedere in dettaglio per cercare di capirne e prevederne anche le conseguenze". Insomma "per far maturare la normativa e vederla all'atto pratico".
In previsione si può già immaginare che "le poche, carenti e malfatte infrastrutture dedicate alla bicicletta si troveranno a condividere un nuovo tipo di utenza", osserva Tursi.
Con due possibili conseguenze. "Questo creerà, da un lato, problemi perché già abbiamo spazi stretti e insufficienti ma, in positivo e in prospettiva, 'nella storia vince il numero' - continua - aumenterà, infatti, il numero di cittadini che si renderà conto dei limiti dell'infrastrutturazione ciclabile e che insieme a noi chiederà agli amministratori e alla politica maggiori investimenti per infrastrutture di qualità, connesse, sicure, comode, riconoscibili e adeguate che consentano di collegare tutti i punti importanti della città".
Non solo. "Ci sarà anche un minore uso di auto per i micro-spostamenti: oggi i due terzi degli spostamenti in auto avvengono in città su distanze di una manciata di chilometri - conclude - Il monopattino aiuterà a ridurre questo abuso di auto in città, con benefici anche per la sicurezza. Ricordiamo che le auto fanno 3.300 vittime all'anno, tra queste ci sono 300 ciclisti e 600 pedoni".