La due giorni valorizza l’impegno di questa figura professionale a tutela di ogni forma di vita
È la salute, declinata secondo le diverse aree di competenza del biologo, riconosciuto anche come professionista sanitario, al centro del terzo Congresso Nazionale Enpab, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza a favore dei biologi, che si è aperto oggi a Roma. Con il tema ‘Previdenza è salute. Il futuro nelle nostre mani’, la due giorni è volta a raccontare la storia, il lavoro e la previdenza dei biologi, valorizzando l’impegno di questa figura professionale nella tutela della vita in ogni sua forma.
Ad aprire la giornata un messaggio di Papa Francesco che ha ricordato come il compito di coloro che si dedicano a tale ambito “non è solo quello di promuovere lo sviluppo armonico e integrato della ricerca scientifica e tecnologica che riguarda i processi biologici della vita vegetale, animale e umana ma anche di prevedere e prevenire le conseguenze negative che può provocare un uso distorto delle conoscenze e delle capacità di manipolazione della vita”.
L’Ente di previdenza - si legge in una nota - ha raddoppiato la sua azione continuando ad ampliare le forme di assistenza che sostengono il professionista nel momento del bisogno e, d’altro lato, attivando iniziative, sempre più strutturate, di welfare attivo. Negli anni sono stati numerosi gli interventi tecnici per il potenziamento delle prestazioni previdenziali: l’aliquota della contribuzione soggettiva obbligatoria è passata dall’originale 10%, fissato dalla legge, al 15% voluto con una modifica al Regolamento. Allo stesso modo, quella modulare o facoltativa prima fissata in un massimo del 20% ora è al 36%. È stato incrementato il contributo integrativo versato dal cliente dal 2 al 4%, destinando l’intera eccedenza per aumentare il valore del montante. Enpab ha ottenuto, non senza difficoltà, il riconoscimento dell’estensione dell’integrativo nella misura del 4% anche per le Pubbliche amministrazioni a garanzia di equità. In tal senso, alcuni numeri dimostrano il successo di questa politica: la percentuale di biologi che ha scelto un’aliquota superiore al 15% nel 2023 è raddoppiata rispetto al 2022, raggiungendo oltre il 10% del totale degli iscritti. Ad oggi Enpab è passato dal 7% al 64% di consiglieri donna ed è amministrato sia da giovani professionisti che da silver, rispecchiando finalmente la composizione della platea degli iscritti.
Il biologo rappresenta un’importante figura professionale di riferimento nella transizione ecologica della nostra economia. A partire dai biologi nutrizionisti che possono educare alla stagionalità, al recupero e alla pianificazione a vantaggio della lotta allo spreco di risorse e alla sensibilizzazione dei cittadini a un corretto stile di vita. Ma anche nell’analisi della qualità dell’aria, delle acque, dell’inquinamento acustico, monitoraggio di suolo e bonifiche, gestione dei rifiuti. In totale, il numero dei biologi in Italia è pari a 18.138, di cui, in ordine di numero di iscritti tra le prime regioni figurano: 2.820 (15,5%) in Campania; 2.467 (13,6%) nel Lazio; 2.232 (12,3%) in Sicilia; 1.915 (10.6%) in Lombardia; 1.459 (8%) in Puglia.
Durante il Congresso è stata presentata la nuova edizione del progetto “Costruiamo la salute! Biologi nelle scuole”, promosso da Enpab, in collaborazione con il Comitato paritetico del ministero della Salute e del ministero dell'Istruzione e del merito. Nell’anno scolastico 2024/2025, 100 biologi Enpab potranno mettere a disposizione la loro professionalità con l’intento di sviluppare, incrementare e diffondere agli studenti e alle loro famiglie “la cultura e la consapevolezza alimentare nel rispetto coerente dell’ambiente”. Il Progetto, rivolto unicamente agli studenti che frequentano la classe terza della Scuola primaria, sarà organizzato in incontri educazionali frontali con gli alunni. Sono oltre 80 gli istituti scolastici coinvolti su tutto il territorio nazionale. L'iniziativa fa seguito al “Progetto Scuola” di Enpab, che si è svolto dal 2014 al 2020, quando è stato interrotto a causa della pandemia. Il progetto ha coinvolto negli anni un totale di 1.000 biologi professionisti, con specializzazioni in materia alimentare e ambientale, che hanno svolto all’interno di circa 500 istituti scolastici, incontri e laboratori sperimentali di educazione alla salute e all’ambiente, anche attraverso l’utilizzo pedagogico del disegno e del gioco.