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Borsa: Piazza Affari in positivo, vola Mediobanca

01 giugno 2020 | 18.20
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(Fotogramma)
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La prima seduta del mese di giugno dei listini europei si chiude con il segno più. Nonostante le violenze in diverse città americane innescate dall’uccisione del 46enne afroamericano George Floyd da parte di un agente di polizia, i listini in avvio di settimana hanno capitalizzato l’allentamento delle misure di contenimento del virus e la riduzione delle tensioni tra Stati Uniti e Cina.

Indicazioni incoraggianti sono arrivate anche dai numeri relativi il comparto manifatturiero che, dopo i pesanti cali registrati negli ultimi mesi, ha iniziato a mostrare segnali di stabilizzazione. Nel caso dell’indice italiano, è stato addirittura registrato un miglioramento: nel mese di maggio il Pmi manifatturiero del nostro Paese è passato da 31,1 a 45,4 punti, oltre 10 punti al di sopra rispetto alle stime degli analisti.

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha chiuso a 18.523,71 punti, +1,79% sul dato precedente, spicca il +8,09% di Mediobanca dopo che Leonardo Del Vecchio ha presentato istanza a Bankitalia per l’autorizzazione ad aumentare la partecipazione detenuta da Delfin fino al 20%. In scia Generali (+3,24%) che potrebbe essere coinvolta nell’operazione dato che Piazzetta Cuccia detiene circa il 13% circa nella compagnia del Leone.

Denaro anche sugli altri titoli del comparto bancario: UniCredit ha segnato un +3,13%, Intesa Sanpaolo è salita dell’1,78% e l’accoppiata formata da Banco BPM e BPER ha rispettivamente chiuso con un +6,52% e con un +2,47%. Dal fronte titoli di Stato, lo spread con i decennali tedeschi ha registrato un rosso di 4 punti percentuali portando il differenziale di rendimento a 188 punti base.

La performance peggiore del Ftse Mib è stata invece registrata da Diasorin (-3,71%), vittima della prese di beneficio (il titolo negli ultimi 12 mesi ha registrato un rialzo di circa 100 punti percentuali).

Fuori dal paniere principale segnaliamo il +40,19% di Trevi dopo la fine dell’aumento di capitale ed il –16,89% di Cattolica, spinta al ribasso da una comunicazione in cui l’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, rileva la necessità, tra le altre cose, di un aumento di capitale da 500 milioni. (in collaborazione con money.it)

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