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Bankitalia: "Pil -9,2% nel 2020, graduale ripresa nel prossimo biennio"

05 giugno 2020 | 15.28
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Secondo le 'Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana': "+4,8% nel 2021 e +2,5% nel 2022". Con scenario più 'severo' calo pari a -13%, poi +3,5% e +2,5%

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Secondo le stime della Banca d'Italia nelle sue 'Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana', in uno scenario di base incluso nella baseline delle proiezioni per l'area euro pubblicate ieri dalla Bce, la contrazione del Pil in Italia sarà pari a -9,2% nella media di quest’anno, seguita da una graduale ripresa nel prossimo biennio: +4,8% nel 2021 e +2,5% nel 2022. All’andamento nell’anno in corso contribuirebbe, oltre alla caduta della domanda estera e dei flussi turistici internazionali, il decremento della domanda interna, in seguito alla sospensione di alcune attività economiche per il contenimento del contagio e alle ripercussioni della crisi epidemica sull’occupazione e sui redditi delle famiglie.

La ripresa del Pil, evidenzia ancora la Banca d'Italia nelle sue proiezioni, partirà dal secondo semestre di quest’anno e sarebbe in larga parte attribuibile al graduale venir meno degli effetti connessi con le misure di contenimento. Le ripercussioni della contrazione della domanda estera e dei flussi turistici e quelle derivanti da comportamenti più cauti di famiglie e imprese avrebbero invece effetti più persistenti, rallentando il ritorno dell’attività produttiva verso i livelli pre-crisi.

Nelle proiezioni sullo scenario di base, ricorda Bankitalia, si ipotizza che la domanda estera per i beni prodotti nel nostro paese si riduca del 13,5% nel 2020 e torni a espandersi nel prossimo biennio. Ulteriori ripercussioni sull’attività economica derivano dalla caduta dei flussi turistici internazionali. I profili dei tassi di interesse e del prezzo del greggio sono quelli impliciti nelle quotazioni dei mercati nelle dieci giornate lavorative terminanti il 18 maggio. Sottostante a questo scenario vi è l’ipotesi che la diffusione della pandemia rimanga sotto controllo a livello globale e in Italia e che pertanto prosegua la graduale rimozione delle misure di contenimento del contagio e l’attenuazione delle loro ripercussioni economiche.

In un secondo scenario definito "più severo", la Banca d'Italia ipotizza in particolare una caduta della domanda estera più marcata di quella dello scenario di base nell’anno in corso (20%) e una ripresa più graduale nel prossimo biennio, sia del commercio mondiale sia dei flussi turistici; l’emergere di nuovi focolai dell’epidemia che comporterebbero l’adozione di nuove misure di sospensione delle attività economiche per una quota pari a circa il 5% del valore aggiunto per 4 settimane nei mesi estivi e circa il 15% per 6 settimane tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021; un aumento dei rendimenti a lungo termine di circa 50 punti base e un irrigidimento delle condizioni del credito pari a circa la metà di quanto osservato durante la crisi finanziaria globale. Queste ipotesi avrebbero effetti aggiuntivi sul Pil nell’anno in corso rispettivamente di -1,5, -1,3 e -1,2 punti percentuali. In base a questo scenario più pessimistico, il Pil di circa il 13% quest’anno e recupererebbe a ritmi più moderati nel 2021 (+3,5%) e poi +2,7% nel 2022.

Le misure della politica di bilancio di sostegno diretto alla domanda, incluse nei decreti legge 'Cura Italia' e 'Rilancio', fornirebbero un "contributo significativo" nel mitigare la contrazione del Pil nell’anno in corso, valutabile secondo i moltiplicatori tradizionali in oltre 2 punti percentuali, sottolinea Bankitalia. Alcune misure come la moratoria sul credito e le garanzie sui nuovi prestiti, evidenziano da via Nazionale, "sarebbero inoltre essenziali a scongiurare il materializzarsi di possibili effetti non lineari associati a gravi conseguenze finanziarie, evitando una crisi di liquidità, mantenendo aperte le linee di credito delle imprese e soddisfacendo il fabbisogno di fondi indotto dalla crisi".

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