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Coronavirus, Monti: "Da scienza ancora risposte incerte, tocca a politica decidere"

Per il senatore a vita ed ex premier il "Mes può e sarà configurato senza condizionalità"

(Fotogramma)
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22 aprile 2020 | 10.08
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"Lasciare decidere i tecnici e gli scienziati è impossibile anche perché c'è una notevole eterogeneità dei punti di vista. Lo scienziato, il tecnico, è più vicino alla verità in una certa materia di quanto non lo sia il cittadino e il politico ma non dobbiamo pensare che la scienza, salvo che non si tratti di matematica o fisica, raggiunga certezze al 100%. La scienza è impegnata in tutto il mondo nello studio di un fenomeno nuovo su cui c'è ancora poca evidenza statistica ed empirica, e lo vediamo ogni sera alla televisione con risposte molto diverse e incerte, tocca al politico decidere il quantum di dipendenza dalla scienza". Così Mario Monti, senatore a vita ed ex premier, ospite di 24 Mattino su Radio 24.

Quanto al Mes, Monti spiega che il 23 aprile a Bruxelles "ci sarà un riconoscimento che non è vero che l'Ue non mette in campo molto, mette in campo moltissimo e alcune cose come gli interventi della Banca centrale li ha già messi in campo, e ci sarà una convergenza nel riconoscere che il Mes può essere e sarà configurato questa volta e per gli interventi sanitari senza condizionalità, salvo verificare che i soldi vadano effettivamente a quella destinazione. Ci sarà l'inizio di un percorso per quanto riguarda forme di debito assunte nel mercato direttamente dall'Unione europea, e si sta andando d'accordo anche sul fatto che la sede in cui collocare questo sia il bilancio dell'Ue".

"La modalità di insegnamento online non è un banale ripiego del tutto insufficiente. Certo, rimane il grosso problema del digital divide, dell'accesso alla banda larga e della cultura informatica in casa, però è stata una grandissima risorsa e le scuole così, in un certo senso, sono 'aperte'. Sulla riapertura sarei prudente, cercherei di perfezionare l'insegnamento online che anche in futuro potrà essere molto utile". Per quanto riguarda l'università, "molti studenti che vengono dall'estero sono tornati a casa e non è che riaprendo l'università risolveremmo il problema - sottolinea - perché molti di questi studenti sono in isolamento nel proprio Paese. Con la modalità online invece li raggiungiamo anche se sono in Australia".

Il senatore a vita ed ex premier parla poi del "movimento no vax, che adesso ha perso credibilità perché tutto il mondo è alla ricerca di un vaccino per il Covid-19, la vaccinazione è tornata in auge e si vorrebbe farla anche per il Covid-19. Non vorrei che adesso, il fatto che i virologi danno prova anche di molta eterogeneità e non si presentano con richieste univoche, venisse tradotto in una nuova convinzione a favore del no vax dicendo 'non si mettono d'accordo neanche loro quindi è inutile che li ascoltiamo quando dicono che i vaccini sono una buona cosa'. Questo sarebbe un rischio da evitare assolutamente".

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