Si ridurrebbe di 15 punti percentuali nei primi 6 mesi, secondo la stima contenuta nella nota dell'Ufficio parlamentare di bilancio sulla congiuntura di aprile
Il calo dell’attività economica nella prima metà dell’anno sarà ''di dimensioni eccezionali. Nell'insieme dei primi due trimestri dell'anno il Pil si ridurrebbe cumulativamente di circa quindici punti percentuali''. La stima è contenuta nella nota dell'Upb sulla congiuntura di aprile. ''Nell'ipotesi di un regresso dell'epidemia l'attività tornerebbe ad espandersi nel trimestre estivo'', scrive l'Ufficio parlamentare di bilancio. Ma, aggiunge, ''tali stime risentono di un'incertezza estremamente elevata, quindi vanno interpretate con la massima cautela''.
''Si prefigura per la prima metà dell’anno un calo dell’attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica'', si legge nella nota dell'Upb. ''Nel trimestre scorso il Pil si sarebbe complessivamente ridotto di circa cinque punti percentuali, quasi interamente ascrivibili al crollo dell'attività in marzo'', spiega l'Ufficio parlamentare di bilancio. Il trimestre corrente ''sconta maggiormente gli effetti del blocco, in quanto inizia su livelli molto bassi e risente di un pesante trascinamento statistico''. Nell’ipotesi che le restrizioni vengano allentate in misura molto graduale a partire da maggio ''si prefigura una contrazione congiunturale del Pil del secondo trimestre dell’ordine di ulteriori dieci punti percentuali''.