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Coronavirus, Nestlé: "Supporto a Italia finché ce ne sarà bisogno"

Coronavirus, Nestlé:
06 aprile 2020 | 13.19
LETTURA: 7 minuti

La risposta di Nestlé all’emergenza Covid-19 che ha colpito il nostro Paese punta allo stesso tempo su tempestività di azione e resilienza, con l’obiettivo principale di garantire la salute e la sicurezza di tutti i dipendenti e la stabilità economica e sociale del sistema in cui l’azienda opera.

"Nel momento difficilissimo che stiamo vivendo, abbiamo da subito cercato di capire come renderci utili al nostro Paese, consci del fatto che sarà una lunga maratona. Come azienda, abbiamo già messo a disposizione quasi 5 milioni di euro: abbiamo deciso di supportare sin da subito le comunità locali, distribuendo prodotti alimentari, bevande e sostegni economici alle strutture sanitarie di base. Nel contempo ci siamo anche adoperati per garantire a tutte le nostre persone il massimo livello di sicurezza e la continuità del loro potere d’acquisto, senza attingere a contributi statali, lasciando questi fondi a disposizione di aziende che dovessero averne maggior bisogno. Siamo partiti dai nostri operatori di fabbrica che, con il loro prezioso lavoro, costituiscono la locomotiva di risposta all’emergenza", ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e ad di Nestlé Italia e Malta.

Il programma di Nestlé per l’Italia si focalizza su due grandi aree d’azione, il sostegno alle persone e il supporto alle comunità, articolate in 5 punti: tutela della salute e della sicurezza per tutti i dipendenti e sostegno economico supplementare per garantire il loro potere d’acquisto; servizi di supporto medico, psicologico, assicurativo e lavorativo; donazioni monetarie e di prodotto destinate alle famiglie e agli operatori sanitari, attraverso partnership pubblico-privato; investimenti digitali per migliorare lo smart-working e nuove tecnologie per permettere la continuità del lavoro; supporto per la continuità operativa di tutta la filiera.

Il sostegno alle persone: sicurezza e supporto economico ai dipendenti per oltre 3 milioni di euro Nestlé Italia, per continuare ad assicurare la produzione di beni essenziali tutelando al massimo la salute dei suoi collaboratori, ha potenziato i protocolli di sicurezza in tutti i suoi siti produttivi prima ancora che fosse imposto dalle Istituzioni e ha implementato, d’intesa con i sindacati, ogni misura e precauzione necessaria a garantire la protezione dei lavoratori.

Negli uffici è stato fin da subito utilizzato lo smart-working, introdotto da Nestlé oltre cinque anni fa, ma che, in solo un mese di emergenza, è stato adottato a tempo pieno da tutti, rivoluzionando il modo di lavorare dell’azienda. "Nestlé Italia sta imparando tantissimo dalla situazione attuale e sono orgoglioso di poter confermare -ha continuato Travaglia- che la tempestività e il rigore con cui abbiamo rivisto il nostro lavoro per garantire allo stesso tempo la continuità del business e la salute delle nostre persone, seguendo o anticipando le linee guida delle autorità sanitarie, sono diventate un modello per tutto il Gruppo".

Per coniugare la continuità della produzione dei beni essenziali alimentari con la rimodulazione dei livelli produttivi nel rispetto della sicurezza dei lavoratori, si è reso necessario un piano per salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori stessi, soprattutto nel caso di riduzioni o temporanee sospensioni dell’attività lavorativa. Per questo, il Gruppo Nestlé in Italia si è impegnato con le organizzazioni sindacali a garantire la piena retribuzione mensile individuale anche ai dipendenti che si trovano a dover sospendere o ridurre la propria attività, senza attingere alle risorse pubbliche messe a disposizione dal governo.

L’azienda, inoltre, erogherà un bonus mensile di 500 euro lordi ai colleghi che con il loro lavoro permettono di assicurare la produzione nelle fabbriche. Nestlé si è anche impegnata a offrire a tutti i suoi 4.300 dipendenti in Italia servizi supplementari per fronteggiare questa difficile situazione. L’azienda ha infatti attivato una copertura sanitaria assicurativa gratuita e, grazie alla tecnologia, un servizio di supporto medico diretto, uno sportello di supporto psicologico e un supporto lavorativo, con l’obiettivo di rimanere al fianco di ciascun dipendente nella gestione dell’emergenza Coronavirus.

In totale, l’azienda ha messo a disposizione oltre 3 milioni di euro per questo piano di tutela delle proprie persone dall’inizio dell’emergenza.

Il sostegno alle comunità: donazioni monetarie e supporto a famiglie e operatori sanitari su tutto il territorio italiano L’aiuto al territorio italiano, a cui l’azienda è legata con 10 stabilimenti, è stato fin da subito il faro che ha guidato l’azione di Nestlé. Dopo l’avvio della collaborazione internazionale tra Nestlé e IFRC, il Gruppo Nestlé in Italia ha lanciato una raccolta fondi dedicata alla Croce Rossa Italiana attraverso una piattaforma digitale aperta ai dipendenti e consumatori, con l’impegno dell’azienda a raddoppiare ogni cifra raccolta fino a 250.000 euro (www.retedeldono.it/it/nestle/coronavirus). Alla Croce Rossa Italiana saranno anche donati generi alimentari per contribuire ad alleviare le necessità di 100mila famiglie.

"Le situazioni come quella che il nostro Paese sta vivendo ci fanno capire quanto aziende e enti pubblici, persone e territori siamo indissolubilmente legati. E credo che garantire supporto a chi tutela la nostra salute ogni giorno sia il nostro dovere più grande come azienda -ha proseguito Travaglia- le donazioni monetarie che raccoglieremo in Italia saranno infatti raddoppiate da Nestlé, e utilizzate per i bisogni locali”.

L’azienda è anche intervenuta mettendo a disposizione le proprie produzioni e la propria logistica, così da rispondere alle numerose richieste da parte di enti territoriali su tutto il territorio italiano con la donazione di cibo, bevande e prodotti per la nutrizione medica specializzata per un valore di ulteriori 650.000 euro, ad oggi. Quest’azione coordinata di donazione, destinata a operatori sanitari e cittadini, continuerà fino a quando sarà necessario.

Oltre all’invio di prodotti, diversi marchi del Gruppo hanno attivato piani di donazione specifici, come per esempio nei casi di Purina, Buitoni e Sanpellegrino che ha sostenuto la comunità bergamasca sia con la donazione di 250.000 euro all’Ats di Bergamo che con il reperimento di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale destinati al personale sanitario del territorio. Buitoni ha invece donato 100.000 euro all’azienda ospedaliera San Pio di Benevento per consentire alla struttura l’acquisto di attrezzature e dispositivi medici per la cura dei pazienti Covid-19.

Non solo dipendenti e comunità, ma anche attenzione ai partner di filiera: Nestlé Italiana sta sviluppando un protocollo per sostenere l’integrazione di tutti i partner della filiera attraverso forme di flessibilità nella gestione dei pagamenti che possano, per quanto possibile, proteggere e aiutare clienti e fornitori temporaneamente in difficoltà a causa della congiuntura economica. Questa è la lunga maratona che Nestlé sta correndo a sostegno dell’Italia, il cui traguardo può essere tagliato soltanto restando uniti.

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