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Eni: avvia HPC5, supercalcolatore più potente al mondo in industria

Descalzi: 'Momento importante per percorso transizione energetica'

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
06 febbraio 2020 | 16.10
LETTURA: 5 minuti

E' il supercalcolatore più potente al mondo in ambito industriale, fondamentale per accelerare la transizione Eni verso le energie del futuro. Nome in codice: HPC5. E il sistema di supercalcolo inaugurato oggi nel Green Data Center di Ferrera Erbognone in provincia di Pavia dal gigante energetico italiano, alla presenza dell’amministratore delegato, Claudio Descalzi e della presidente Emma Marcegaglia, con la partecipazione di alcuni partner Eni nella ricerca e innovazione scientifica come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il Politecnico di Torino, il Massachusetts Institute of Technology (Mit), la Stanford University, insieme ai partner tecnologici, Dell Technologies, Intel e Nvidia.

"Oggi Eni inaugura un’infrastruttura di supercalcolo dalle caratteristiche uniche al mondo in ambito industriale - spiega l’ad di Eni, Claudio Descalzi - in grado di potenziare e perfezionare ancora i più complessi processi aziendali a supporto delle attività delle persone Eni, accelerando il nostro processo di digitalizzazione e trasformazione. Questo è un momento importante nel percorso di transizione energetica. E' un ulteriore passo avanti verso il traguardo globale che condividiamo con i partner tecnologici e di ricerca: rendere le energie di domani una realtà sempre più vicina".

Il nuovo supercalcolatore affianca il sistema precedente (HPC4) triplicandone la potenza di calcolo da 18 a 52 PetaFlop/s, vale a dire 52 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo, permettendo all’ecosistema di supercalcolo Eni di raggiungere una potenza di picco totale pari a 70 PetaFlop/s.  HPC5 è di fatto l’infrastruttura di supercalcolo dedicata al supporto di attività industriali più potente al mondo e porta l’azienda a superare un altro traguardo nel processo di digitalizzazione. Il notevole incremento della potenza di calcolo ottenuto grazie all’utilizzo di architetture ibride, permette ad Eni di raggiungere molteplici obiettivi strategici: la trasformazione dell’azienda potrà ulteriormente accelerare grazie al miglioramento dei processi relativi alle nuove fonti energetiche, supportando lo sviluppo di energia dal mare, la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico, sul clima e sulle tecnologie per l’ambiente, assieme alle numerose partnership di prestigio strette dall’azienda con istituti di ricerca.

Inoltre, l’utilizzo dei big data e di sistemi di Intelligenza Artificiale da parte di HPC5 consentirà all’azienda di perfezionare ulteriormente l’eccellenza dei processi di lavoro grazie a maggiore sicurezza sugli impianti, migliori performances, migliore pianificazione della attività esplorativa, maggiore precisione dei modelli di giacimento, oltre a supportare tutte le professionalità all’interno all’azienda nel loro lavoro quotidiano velocizzandone i processi decisionali. Il Green Data Center di Eni, dove si trova HPC5, ospita tutti sistemi informatici di elaborazione e i dati aziendali, ed è stata sviluppata dall’azienda con l’obbiettivo di realizzare un complesso di avanguardia tecnologica. Tra le infrastrutture più innovative per l’efficienza energetica a livello mondiale, la struttura permette di alimentare HPC5 anche in parte con l’energia prodotta dal campo fotovoltaico installato nel centro.

Il centro di Ferrera contiene 11mila sistemi informatici, oltre ai supercalcolatori presenti, per un totale di 7mila collegamenti geografici nel mondo con 33mila dipendenti connessi. Il gigante energetico italiano prevede 480 milioni di investimenti complessivi in ricerca e sviluppo nei prossimi 4 anni, un miliardo di investimenti nel 2019-2022 per iniziative nel downstream, 7 centri di ricerca per lo sviluppo di tecnologie sull’economia circolare e 7.300 brevetti nel portafoglio ricerca e sviluppo Eni.

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