La comunicazione dell'azienda ai sindacati nel corso della riunione negli uffici dell'ArcelorMittal: "Rischio stop per le cokerie"
Fim, Fiom e Uilm sono stati convocati per venerdì 22 novembre alle 14 a Roma da ArcelorMittal nell'ambito della procedura di cessione ex-art 47 ma non andranno alla convocazione. E' quanto si apprende da fonti sindacali. I sindacati, infatti, non riconoscono al colosso siderurgico un diritto di recesso e quindi la procedura stessa. Sempre venerdì, invece, è previsto l'incontro tra il premier, Giuseppe Conte e Mittal.
"Alla luce delle situazioni che si sono determinate in questi ultimi giorni, in particolare in riferimento alla sospensione del programma di spegnimento degli impianti e riapertura degli uffici commerciali, vi chiediamo di sospendere la procedura prevista dall’ex art.47". Ad affermarlo in una nota congiunta sono i segretari generali della Fim-Cisl Marco Bentivogli, della Fiom - Cgil, Francesca Re David e della Uilm - Uil, Rocco Palombella in merito alla convocazione da parte di ArcelorMittal. I sindacati "comunicano di non aver inoltrato nessuna richiesta di esame congiunto, come da voi erroneamente riportato nella suddetta missiva, poiché mancano a nostro avviso i presupposti contrattuali e giuridici per la procedura di recesso e di quella inerente il trasferimento di rami di azienda in capo a Ilva Spa".
Il 12 novembre, rilevano i sindacati, "abbiamo chiesto un incontro per discutere sulle prospettive e sul rispetto dell’accordo del 6 settembre 2018, avvenuto il 15 novembre presso il Ministero dello Sviluppo economico. Questo si è concluso con un nulla di fatto e con la nostra rinnovata richiesta di ritiro della procedura di recesso. Riteniamo, secondo le suesposte ragioni, superfluo partecipare all’incontro previsto per il 22 novembre, né con i rappresentanti delle organizzazioni locali né con quelli delle strutture nazionali".
Intanto, nel corso della riunione svoltasi nel primo pomeriggio negli uffici dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal, l'azienda, a proposito del presidio delle imprese dell'indotto davanti alla portineria C ha comunicato ai sindacati che c'è "il rischio di fermare le cokerie". Lo si apprende da fonti sindacali.
"Solidarietà e vicinanza a Taranto, investita, in questi giorni, da una grave questione, la cui soluzione è di primaria importanza per l’economia e il lavoro italiani", l'auspicio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto ad Arezzo all'assemblea dell'Anci.