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Manovra, Gualtieri: "Da 30 miliardi? E' cifra credibile"

Il ministro dell'Economia: "Non toccheremo Quota 100 e reddito di cittadinanza"

(Fotogramma)
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29 settembre 2019 | 15.30
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"Trenta miliardi? E' una cifra credibile. Ai 23 miliardi" per evitare l'aumento dell'Iva "sono da aggiungere altri miliardi per le politiche da mettere in campo. Comunque la cifra sarà definita dal Cdm". E' quanto ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a 'In mezz'ora in più' su Rai3. "E' confermato: non toccheremo quota cento e reddito di cittadinanza; la prima è una misura che va ad esaurimento" mentre sul reddito "la sfida è rafforzare le politiche attive" per l'inserimento nel lavoro, un governo serio non cambia la misura, cerca di farla funzionare bene".

Domenica sera a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, c'è stato un vertice a Palazzo Chigi sulla manovra con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri alla vigilia del Cdm che deve approvare la nota di aggiornamento al Def. Presenti i rappresentanti dei partiti che sostengono il governo: Pd, M5S, Leu e Iv.

La manovra "non sarà restrittiva", ha detto il ministro Gualtieri a 'In mezz'ora in più' su Rai3, e quanto al deficit "è meglio non dichiarare il 2,4 e collocarsi in mezzo dall'inizio, senza turbative" quindi percorrere "una saggia via di mezzo". Il governo non farà dunque una manovra restrittiva, "nonostante - spiega il ministro - la richiesta iniziale dell'Europa, che diceva di ridurre dello 0,6% il deficit strutturale. Faremo una piccola espansione", sempre con l'obiettivo di "ridurre il debito pubblico". Alla domanda su quale sarà, tra quelle circolate, la percentuale del deficit, se si collocherà tra il 2,1% e il 2,2% o si spingerà al 2,4%, Gualtieri risponde che "forse è meglio non dichiarare il 2,4% e poi fare il 2,04% e nel frattempo avere un'impennata dello spread". L'idea è quindi quella di "una saggia via di mezzo".

Rispondendo a una domanda sulle critiche di Confcommercio che ha ipotizzato 'uno scambio compensativo tra più Iva e meno cuneo fiscale', Gualtieri assicura che non ci sarà "più Iva" perché la maggiorazione "è quella che vogliamo abolire, mentre ridurre il cuneo fiscale è una necessità; vogliamo avviare l'intervento sul cuneo", spiega sottolineando che "noi crediamo in un sistema fiscale progressivo ma bisogna alleggerire la pressione sui redditi bassi e i ceti medi". "Vogliamo partire con un primo scaglione di riduzione del cuneo fiscale, è un elemento importante non solo a livello redistributivo ma anche per la crescita". "Nei mesi che seguiranno vogliamo ridurre - sottolinea- le tasse sul lavoro e sull'impresa". Quindi "vogliamo partire con un primo scaglione di riduzione del cuneo fiscale, un elemento importante non solo a livello redistributivo ma anche macroeconomico, per la crescita". "Ho la sensazione che il Paese abbia capito che fosse una cosa giusta evitare una deriva irresponsabile. Ma occorre trasformare questo senso di scampato pericolo anche nella capacità di fare una serie di cose che vanno fatte, di essere un governo che lascia un segno".

Il governo pensa di dare vita "da subito" a un "grande fondo di investimenti per una politica verde attiva". "Se non riduciamo le emissioni e le portiamo a zero nel 2050 mettiamo a rischio la vita sulla terra. Dobbiamo essere seri su questo, pensando alle prossime generazioni" sottolinea Gualtieri, precisando che "noi vogliamo investire di più perché la lotta ai cambiamenti climatici si realizza anche con investimenti per riconvertire il sistema produttivo".

"Devo dire che trovo una forte condivisione del fatto che questo governo non è un governo che non deve solo evitare l'Iva, durare, evitare la deriva 'Papeete' dell'Italia, ma è un governo che ha la sfida di migliorare il Paese. C'è un grande impegno condiviso"."C'è il conto Papeete da pagare" dice il ministro dell'Economia. "Lo faremo in modo equilibrato, cercando la giusta mediazione tra posizioni in campo e senza compromettere la crescita".

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