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Energia, online nuovo numero newsletter Gme

Energia, online nuovo numero newsletter Gme
17 giugno 2019 | 15.06
LETTURA: 6 minuti

È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Chiara Proietti Silvestri del Rie sulla finanza verde e l'allargamento del mercato dei bond certificati. “Con quasi 168 miliardi di dollari di green bond certificati emessi, il 2018 si chiude con un nuovo record che conferma il trend crescente che caratterizza questo mercato dai suoi esordi ad oggi – ha evidenziato l'analista del RIE -. Dal 2007, anno in cui viene lanciato il primo green bond al mondo dalla Banca Europea degli Investimenti, e ancor più dal 2013 anno in cui entrano in scena nuovi attori con green bond corporate, municipal e city, il mercato ha registrato una crescita esponenziale portando il totale cumulato di emissioni a 521 miliardi di dollari”.

Tuttavia, il 2018 rivela anche un ritmo di crescita in rallentamento, registrando un aumento di solo il 3,4% sul 2017 rispetto alle percentuali a due cifre a cui eravamo stati abituati negli anni passati. “Ciò risulta essere un segnale della stabilizzazione del mercato rispetto al boom iniziale, su cui ha influito anche il contesto finanziario globale caratterizzato da un generale rallentamento del mercato obbligazionario, tassi di interesse al rialzo, una maggiore volatilità dei mercati – ha sottolineato Proietti Silvestri -. Ma le ragioni non sembrano esaurirsi qui. La frenata della crescita dei green bond rivela anche un crescente interesse verso altri strumenti di debito certificati”. Si tratta, in particolare, di obbligazioni “sostenibili” e nuove “etichette” che indicano l’allineamento dei finanziamenti agli obiettivi climatici e di transizione verso una economia low carbon, pur non rientrando nella classificazione di green bond.

“In particolare, si tratta dei cosiddetti sustainability bond, social bond e SDG bond (ovvero quelli rispondenti ai Sustainable Development Goal dell’ONU) a cui si aggiungono altre tipologie che stanno prendendo piede negli ultimi anni (blue bond, forest bond, climate action bond)”, ha spiegato la ricercatrice del RIE aggiungendo che, a differenza delle obbligazioni verdi, “questi meccanismi abbracciano il più ampio campo del sociale e della sostenibilità e non sono esclusivamente appannaggio di progetti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Tenendo conto di tali strumenti, il totale delle obbligazioni certificate legate a progetti 'verdi' arriva a sfiorare i 230 miliardi di dollari, in aumento del 13% sul 2017”.

Più vivace rispetto allo scorso anno, il trend 2019. Nei primi tre mesi si sono registrate emissioni totali di green bond pari a 48 miliardi di dollari in aumento del 42% sul I trimestre 2018. “L’incremento è trainato soprattutto dal mondo aziendale (specialmente le compagnie energetiche) che ha rappresentato un terzo degli investimenti, seguito dalle istituzioni finanziarie e dagli enti a supporto governativo ciascuno al 17% - ha osservato Proietti Silvestri -. A livello paese, sorprende l’assenza della Cina nelle prime posizioni della classifica: i paesi sviluppati dominano con gli Stati Uniti al primo posto, seguiti da Francia e Canada che coprono complessivamente quasi la metà (48%) delle emissioni di green bond mondiali. Anche l’Italia risulta più dinamica grazie a una serie di deal raggiunti ad inizio anno che le hanno permesso di entrare nella Top 10 del CBI”.

Il 2019 conferma anche l’interesse crescente verso i nuovi strumenti di debito come i sustainability bond e i social bond che si attestano sui 12 miliardi di dollari e portano quindi il totale cumulato a sfiorare i 60 miliardi di dollari nel trimestre.

“Tuttavia – ha aggiunto l'analista del RIE -, bisogna ricordare che le emissioni di gas serra continuano ad aumentare e gli obiettivi richiesti al settore finanziario nell’ambito della 'Mission 2020 Milestone' sono ancora lontani dall’essere raggiunti. Serve quindi un maggiore sforzo per direzionare gli investimenti globali verso la lotta ai cambiamenti climatici. Resta prioritario intervenire sulla trasparenza nella destinazione dei fondi, attraverso una maggiore uniformità degli standard e dei criteri di certificazione. Nel 2018, c’è stato un aumento dei green bond senza revisione esterna specialmente tra i nuovi entranti provenienti da Cina e Stati Uniti".

" In particolare, gli emettitori cinesi - prosegue l'analista del Rie - che operano nel mercato interbancario onshore sono sempre meno propensi a richiedere una valutazione esterna sugli aspetti ambientali delle proprie obbligazioni sia in fase pre che post-emissione. Riducendo la possibilità di valutare correttamente gli impatti reali di ogni finanziamento, questa tendenza pone una importante sfida alla credibilità e alla trasparenza nel mercato obbligazionario green che non può essere ignorata”, ha concluso Proietti Silvestri.

All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities. La nuova pubblicazione GME riporta, inoltre, come ormai è consuetudine, i dati di sintesi del mercato elettrico per il mese di maggio 2019.

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