Il ministro francese Le Maire ha incontrato nel weekend Elkann e Senard
Renault, che oggi riuniva il suo consiglio di amministrazione per valutare il progetto di fusione con Fca, conferma il suo interesse per la proposta del gruppo torinese e riconvoca per domani a fine giornata un nuovo board sul tema.
Nei giorni scorsi il Governo francese ha stretto la presa sul dossier Fca - Renault. A far scattare l'allerta a Parigi sono state le notizie di stampa, venerdì scorso, secondo le quali l'offerta di Fca non sarebbe negoziabile. Per questo, quello del ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, è stato un week end di lavoro quanto mai intenso, con contatti e incontri con le parti interessate. "Effettivamente, quello che è emerso venerdì sulla stampa francese circa la posizione di Fca non è stato giudicato opportuno", spiegano all'Adnkronos fonti del ministero dell'Economia francese. "Tra il ministero e il presidente Elkann ci sono state diverse telefonate in questo fine settimana e c'è stato un incontro tra il presidente di Fca e il capo di gabinetto del ministro dell'Economia", spiegano le stesse fonti: "Le Maire infine ha incontrato il presidente di Renault, Jean - Dominique Senard ieri".
Tra le garanzie richieste dal governo, riferiscono fonti vicine al ministero dell'Economia francese, "ci sarebbe quella del mantenimento di una sede operativa di Renault a Parigi. C'è la consapevolezza che la sede della holding sarà in un paese all'estero". Ma non solo. Lo Stato francese richiederebbe anche un posto nel cda di Renault, che nell'ambito del progetto di fusione diventerebbe una controllata della holding e un dividendo eccezionale versato a Renault per compensare un potenziale squilibrio.
Un accordo, intanto, ha rivelato ieri 'Le Monde', sarebbe stato trovato tra Fca e Renault sull'organigramma della possibile holding che nascerebbe in seguito alla fusione dei due gruppi. L'attuale presidente di Fca, John Elkann diventerebbe presidente del Cda della holding mentre Jean - Dominque Senard diventerebbe il direttore generale dei due gruppi e membro del cda.
La governance così decisa, scriveva il quotidiano francese, durerebbe per quatto anni e prevederebbe "un meccanismo di salvaguardia che permetta di evitare che il potere vada nelle mani di un solo azionista". Intanto, aggiunge 'Le Monde', "trattative sarebbero tuttora in corso sulla questione di un possibile dividendo eccezionale versato a Renault per compensare un potenziale squilibrio".
Martedì scorso Le Maire rispondendo ai parlamentari, durante il question time all'Assemblée Nationale, si era detto piuttosto favorevole al progetto chiedendo però delle garanzie. "Il progetto di fusione tra Fca e Renault in questo momento - aveva detto Le Maire - non è nella fase del matrimonio ma in una fase di fidanzamento. Non andiamo di fretta e non cediamo alle pressioni".
Il progetto di fusione, aveva aggiunto Le Maire, "è una buona opportunità per favorire un consolidamento, per investire e per innovare ma ci vogliono garanzie per i lavoratori, gli azionisti e i cittadini francesi". Ai vertici di Renault, aveva precisato, "chiederò che non vengano chiusi stabilimenti, che vengano mantenuti i livelli occupazionali; che venga rafforzata l'Alleanza con Nissan e che quindi questo progetto si inserisca nell'ambito dell'Alleanza".
Per quanto riguarda la governance, aveva sottolineato, "chiederemo delle garanzie affinché vengano preservati gli interessi nazionali e che questa fusione si inserisca anche nel grande progetto con la Germania su una filiera europea di batterie elettriche".