"Unioncamere del Veneto rivendica con forza come sia essenziale che le politiche di rilancio degli investimenti infrastrutturali e delle reti di trasporto e servizi vengano portate avanti in tempi certi per garantire l'attrattività dei territori, scongiurandone così l'isolamento e favorendo il benessere dei cittadini per implementare la qualità della vita". Lo ha sottolineato il presidente Mario Pozza oggi nel corso del convegno su 'Territorio e sviluppo: le infrastrutture per la competitività delle imprese del Nord Est'.
"Nel dettaglio per l'area del Nord Est si chiede il completamento delle opere in fase di attuazione/progettazione come la Superstrada Pedemontana Veneta, la Galleria del Brennero, la Terza corsia dell'autostrada A4 Venezia-Trieste, il completamento della linea Alta Velocità tra Brescia e Padova, l'efficientamento della linea ferrovia Venezia-Trieste. Inoltre si deve definire il miglioramento dell'accessibilità delle aree turistiche montane e costiere (in Veneto Cortina/Dolomiti, Chioggia/Sottomarina, Jesolo/Cavallino) e l'integrazione funzionale tra porti, piattaforme logistiche, distretti industriali", ha precisato.
"A tal proposito ricordiamo, il progetto "Veneto Intermodal" con capofila il Consorzio ZAI Interoporto Quadrante Europa di Verona e partner quali Regione Veneto, Rete Ferroviaria Italiana e Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, che mira al potenziamento dell'"ultimo miglio" ferroviario dei 3 nodi core della Rete europea TEN-T ossia gli interporti di Verona e Padova e il Porto di Venezia implementando la loro connessione alla rete europea", ha proseguito Pozza.
"Tuttavia, nel tempo gli investimenti previsti per la realizzazione delle opere, hanno spesso trovato l'opposizione di una parte delle comunità locali - ha stigmatizzato - È in questo contesto che si inserisce l'iniziativa promossa dalle Unioni regionali firmatarie del protocollo d'intesa, con l'obiettivo di rilanciare il ruolo strategico del sistema camerale nella "questione infrastrutturale"".
"Le Camere di commercio italiane, storicamente, sono state fortemente impegnate nel processo di infrastrutturazione del Paese, con un ruolo che si è modificato nel tempo: fino a qualche anno fa, "investitori" in società ed enti chiamati a realizzare e/o gestire direttamente le infrastrutture del territorio, oggi “attori centrali” nei processi di raccolta e promozione dei fabbisogni infrastrutturali locali rispetto alle amministrazioni pubbliche, nel prossimo futuro "costruttori e canalizzatori" del consenso circa l'utilità delle opere nei confronti degli stakeholder locali e nazionali", ha ricordato Pozza.
"Infine un'altra iniziativa promossa dai Sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto è il "Roadshow per il Brennero". Un percorso condiviso con associazioni, confederazioni, enti, imprese ed operatori per tutelare, in sede comunitaria, lo sviluppo economico dei territori, contro la decisione del Governo Regionale Tirolese di limitare il transito di mezzi pesanti all’interno dei propri confini - ha concluso - Nel 2018, per i soli settori oggetto di “divieto settoriale” (materie prime, materiali grezzi, veicoli e rimorchi), sono transitate merci per un valore di 46 miliardi di euro. Senza contare i prossimi divieti che scatteranno dal 1° agosto 2019 (prodotti della chimica, metalli, macchinari e apparecchiature) e dal 1° ottobre 2019 (carta e cartone, tubi e profilati e prodotti del petrolio liquido), settori per i quali nel 2018 il valore economico transitato quantificato è di 137 miliardi di euro".