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Cantieri, l'appello di Confindustria

La confederazione degli industriali in audizione al Senato: "Riaprire quelli fermi"

(Fotogramma)
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06 maggio 2019 | 10.10
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È "necessario riaprire subito i cantieri fermi, completare i lavori che sono sospesi e utilizzare le risorse già stanziate". E' quanto sottolinea Confindustria in audizione in commissione Lavori pubblici e Ambiente riunite al Senato sul decreto sblocca-cantieri.

"Dal nostro punto di vista l'ambito di intervento più urgente, oltre che in grado di esplicare più rapidamente effetti positivi sull'economia reale, era e rimane lo sblocco delle opere già programmate e finanziate e che, tuttavia, risultano bloccate - sottolinea Confindustria -. Riteniamo infatti che, in questa fase di incerta transizione della congiuntura economica internazionale e, soprattutto, nazionale, un'immediata azione di sblocco dello stock delle opere ferme possa incidere in positivo sull'occupazione e, più in generale, sull'economia del Paese".

Per la Confederazione degli industriali, il decreto sblocca-cantieri e il dl Crescita, rappresentano "un segnale di inversione di tendenza nelle politiche del governo, nella direzione di una ritrovata attenzione alle ragioni della crescita economica, sebbene, nelle stime del governo stesso, l'applicazione di entrambi i provvedimenti avrebbe un limitato impatto positivo sulla dinamica del pil, pari a 0,1 punti percentuali nel 2019 e 0,2 nel 2020".

Gli effetti sull'economia del dl sblocca-cantieri "dipenderanno molto dall'efficacia e dalla semplicità delle misure, nonché dai tempi della loro effettiva attuazione" evidenzia Confindustria. "Sui tempi, ribadiamo la centralità di quella che abbiamo definito la 'questione temporale', vale a dire quanto impiega il Paese a realizzare ciò che programma - osserva ancora la confederazione -. Ciò è particolarmente rilevante nell'ambito delle politiche infrastrutturali e non solo per la fase esecutiva delle opere, ma anche per quella della programmazione finanziaria. Al riguardo, anche per evitare il disimpegno dei fondi europei, evidenziamo sin d'ora la necessità che il governo utilizzi tutte le prerogative a sua disposizione, compreso l'esercizio di poteri sostitutivi, per superare efficacemente le inerzie e gli inadempimenti delle amministrazioni pubbliche responsabili degli interventi".

Confindustria ritiene inoltre "necessario evitare il rischio che modifiche ampie e profonde, quali quelle previste dallo sblocca-cantieri in tema di appalti pubblici, producano interruzioni a un percorso di ripresa delle gare ormai in atto".

Se le nuove misure del dl Sblocca-cantieri "si tradurranno in un effettivo cambio di passo rispetto alle politiche attuate con i provvedimenti precedenti, in particolare il cosiddetto Decreto Dignità e la Legge di bilancio, gli effetti saranno in linea con quelli stimati, ma ciò dipenderà anche dai miglioramenti che potranno essere apportati in sede di conversione", si aggiunge.

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