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Manovra, "stangata tasse in arrivo"

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29 dicembre 2018 | 09.23
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Una stangata da 13 miliardi nel giro di tre anni. A fare i conti è il Consiglio nazionale dei commercialisti che mette sotto la lente la manovra economica attualmente all'esame della Camera. L'indagine dell'ufficio studi dei commercialisti infatti, confermando l'aumento della pressione fiscale già ipotizzato dall'Ufficio parlamentare di bilancio, stima un saldo netto di 12,9 miliardi di maggiori entrate tributarie sul triennio 2019-2021.

L'ANALISI - Stando ai calcoli degli esperti, saranno 12,4 miliardi le vere e proprie maggiori tasse applicate su banche e assicurazioni (5,6 miliardi), sulle imprese in generale (2,4 miliardi), sul settore del gioco d'azzardo (2,1 miliardi), sui grandi gruppi dell'economia digitale (1,3 miliardi), sui consumatori (0,6 miliardi) e sugli enti del non profit (0,4 miliardi).

7,3 miliardi di maggiori entrate invece, spiegano ancora gli esperti, arriveranno dai contribuenti non in regola con il Fisco che utilizzeranno una delle numerose forme di regolarizzazione agevolata previste nel decreto fiscale e il 'saldo e stralcio' inserito nella legge di bilancio, nonché daimprese e persone fisiche che sceglieranno volontariamente di avvalersi di regimi opzionali di rivalutazione o estromissione fiscale dei beni.

Secondo i commercialisti inoltre saranno 6,8 miliardi le note positive di riduzione del prelievo fiscale, concentrate essenzialmente sulle partite Iva individuali (- 4,8 miliardi) e sul settore immobiliare, dell'edilizia e degli interventi sulla casa in generale (- 1,8 miliardi), cui si aggiungono alcuni altri interventi marginali (- 0,2 miliardi).

Resta naturalmente l'incognita della tassazione locale posto che la manovra, sottolineano infine i commercialisti, non conferma il blocco in essere ormai da tre anni (2016-2018) degli aumenti delle aliquote Irap, Imu, Tasi e addizionali regionali e comunali all'Irpef e consente espressamente aumenti fino al 50% dell'imposta comunale sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni.

LA REPLICA - ''Non stiamo aumentando la pressione fiscale sui cittadini'' ma sulle banche, sulle assicurazioni, sul gioco d'azzardo", ha replicato il premier Conte nella conferenza stampa di fine anno, sostenendo che grazie alle misure introdotte con la manovra ''abbiamo alleggerito'' la pressione sui cittadini e invitando a "leggere la manovra".

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