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Amedeo Savoia-Aosta, l'ultima (inedita) intervista: "2 giugno mai vissuto in polemica" - Ascolta audio

Le ultime parole all'Adnkronos in un'intervista realizzata sabato scorso

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa
01 giugno 2021 | 18.36
LETTURA: 4 minuti

"No, la Festa della Repubblica non l'ho mai vissuta in polemica, non è mai per me un giorno di lutto". Dal letto di ospedale, dopo un intervento al polmone, Amedeo di Savoia-Aosta - scomparso questa mattina all'età di 77 anni - rispondeva così - ironia della sorte - all'AdnKronos sabato scorso nel primo pomeriggio, rilasciando un'intervista esclusiva e inedita, l'ultima della sua vita, realizzata proprio in vista della ricorrenza del 2 giugno (ASCOLTA L'INTERVISTA).

Alla domanda su come viveva questa giornata della Festa della Repubblica, se come una giornata normale, come una festa anche sua o come una festa estranea che lo riportava a un ricordo comunque negativo, Amedeo D'Aosta rispondeva così: "Non fu una cosa molto chiara, in famiglia se ne parlò con una certa critica, anche perché non era molto chiaro che fosse andato tutto esattamente come le regole prevedevano. E questo è quanto".

Non chiaro, nel senso del risultato finale del referendum fra Repubblica e Monarchia? "Sì, i risultati del referendum. A un certo momento, non furono molto chiari e si parlò addirittura di truffa, c'è chi parlò di truffa". Però, ci furono due milioni di differenza a favore della Repubblica... "Esatto, esatto", ammetteva Amedeo. E alla constatazione che qualche broglio ci sarà pure stato, probabilmente da ambo le parti, ma alla fine due milioni di differenza su oltre 25 milioni di votanti e 23 milioni di voti validi, sono abbastanza, replicava: "Sì, su questo io non discuto. Solo che credo che comunque non è stato molto chiaro tutto. Il referendum è avvenuto in un modo molto anticipato, rispetto anche a quello che desiderava fare il Re".

Quanto ai successivi 2 giugno, "ricordo molto bene che anche l'incoronazione della regina d'Inghilterra era lo stesso giorno (il 2 giugno del 1953; ndr) - raccontava ancora Amedeo d'Aosta - Ricordo che io andai, mia madre mi mandò, ero un ragazzino molto piccolo (stava per compiere 10 anni; ndr) e lei non stava molto bene. Questa è sempre una data che ci ha fatto piacere ricordare, non in polemica o in alternativa".

Alla domanda se il concetto di monarchia fosse oramai fuori tempo, all'Adnkronos Amedeo replicava convinto: "Credo di no, in fondo è aperta a tutti, come principio di gestione di un Paese, sia la Repubblica che l'eventuale Monarchia. Credo invece che, in un certo senso, la Repubblica è un collante soprattutto per gruppi di persone che vogliono in tutte le maniere una separazione dal Paese: per esempio, quelli che vorrebbero essere nuovi Stati, come in Spagna con il caso della Catalogna".

"Le monarchie sono la maggioranza - osservava Amedeo di Savoia-Aosta - E la monarchia è una cosa democratica se la si prende per come vuole e deve essere". Del resto, la monarchia assoluta, per diritto divino, non esiste più... "No, non esiste più, assolutamente; né esisterà più nel futuro". E d'altronde, anche una Repubblica può degenerare in dittatura come in Unione Sovietica o nella Spagna franchista, dove con la monarchia dei Borbone è tornata la democrazia... "Esatto, esatto".

Nella sua ultima intervista, Amedeo d'Aosta asseriva con convinzione di non vivere il 2 giugno come una giornata di lutto: "No, no", assicurava, ammettendo di riconoscersi totalmente nella Repubblica "anche se - sottolineava - c'è sempre una grande propaganda nei giorni immediatamente precedenti ai festeggiamenti della Repubblica, in cui si dice che è una cosa che è avvenuta in modo estremamente democratico e lì ci sono delle esagerazioni".

Quanto ai Savoia, "noi della nostra dinastia, ai tempi della monarchia, eravamo tutti molto bravi e invece adesso ci sono veramente tante critiche, si dice la cosa opposta. Non so se mi sono spiegato...". Ovviamente, molto incise il via libera all'avvento del Fascismo e lì il giudizio storico è molto cambiato, rispetto ai Savoia risorgimentali che hanno dato il massimo contributo per l'Unità d'Italia... "Esatto".

Poi, interpellato su come avrebbe trascorso il 2 giugno, Amedeo rispondeva così all'Adnkronos: "Credo che starò ancora in ospedale, perché ho avuto qualche guaio a un polmone e a un rene. Ora mi scuso, non sono in condizioni eccellenti... Spero, quando tornerò in forma, di risentirci presto". (di Enzo Bonaiuto)

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