L'esponente del movimento: "Incomprensibili le voci contro la candidatura"
"Risultano incomprensibili ai più le tante voci che si sono levate contro la candidatura di Mattia" Santori, leader della Sardine, nelle liste Pd alle elezioni comunali di Bologna." Una forma di vero e proprio bullismo messo in scena da un (presunto) ceto politico e intellettuale", dice Jasmine Cristallo, esponente delle Sardine, parlando così all'Adnkronos delle critiche che hanno accompagnato l'annuncio della candidatura di Santori. Oggi la sardina bolognese ufficializzerà la corsa per palazzo d'Accursio in una conferenza stampa.
Cristallo, la candidatura di Santori con il Pd 'snatura' il senso del vostro movimento, le vostre origini? "La candidatura di Mattia come indipendente nelle liste elettorali del Pd è determinata dalla volontà di apportare la propria storia all’interno di una coalizione larga, plurale ed inclusiva, quale quella che si è realizzata nella città di Bologna".
Perchè il Pd? "Lo fa all’interno delle liste del Pd perché è lì che stanno maturando le contraddizioni più forti (testimoniate in maniera incontrovertibile dall’atto politico di lasciare la segreteria da parte di Zingaretti…) che necessitano di apporti propositivi e progettuali altri per vivere con coraggio una nuova riscrittura del centrosinistra di cui il Pd non può non far parte. Pena il suo superamento e la sua marginalità definitiva".
"Ecco perché -continua Cristallo- rasentano il ridicolo tutti coloro i quali contestano con ingiustificata acrimonia e odiosa aggressione un impegno diretto di Mattia, quasi a voler significare una supremazia culturale e politica che non ha basi su cui appoggiarsi se non una fastidiosa visione elitaria di sé e della politica".
C'è chi teme l'ingresso di una 'nuova generazione'? "Me lo chiedo. Mi chiedo se dietro questa aggressione marcatamente qualunquista, dietro questo scadimento metodologico e apparentemente apolitico, non si celino pesanti macchinazioni delle consorterie territoriali, interne ed esterne allo stesso Pd, che già guardano a scenari futuri e temono per la loro sopravvivenza. Se così fosse si affermerebbe, senza più timore, che siamo in una fase storica di passaggio non solo generazionale, ma cruciale nella definizione di una nuova classe dirigente agganciata ad un nuovo progetto di valori e di società di cui queste 'resistenze' da radicalismo confessionale sono testimonianza".
'Resistenze' che la tengono lontano da una sua candidatura? Se ne è parlato per le regionali in Calabria, conferma il suo no? Non seguirà la scelta di Santori con il Pd a Bologna "Nella mia regione ad esempio un Pd oligarghico e appannaggio di un ceto ristrettissimo di consoli, proconsoli e vassalli con la conduzione fallimentare e colpevole del commissario Stefano Graziano e di Francesco Boccia che ci ha costretto a mesi di sceneggiate, casting e pantomime per poi calare dall'alto la sua candidata e rifiutare ogni forma di confronto e sintesi effettiva con le altre forze in campo finalizzata alla costruzione di un'alleanza competitiva contro la peggiore destra d'Italia. Qui non è stata possibile alcuna forma di collaborazione e ogni tentativo a lavorare per un progetto altro è caduto miseramente nel vuoto. Complice - più difficile a dirsi che a farsi - anche quel gruppo di 'intellettuali' schierati - chi prima e chi dopo - con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, quello che si è autocandidato al grido 'vado oltre la sinistra e la destra' e si esibisce in quotidiane performance giustizialiste, populiste e demagogiche".