Nel testo visionato dall'Adnkronos si contesta "assenza di criteri di nomina dei giurati che garantiscano l’imparzialità e trasparenza rendono nulli gli atti adottati dalla Rai"
Il Codacons ha presentato oggi un ricorso d’urgenza al Tar del Lazio in cui si chiede di sospendere la giuria demoscopica del prossimo Festival di Sanremo e quella della Sala Stampa, Tv, Radio e Web, per obbligare la Rai "ad una nuova nomina delle due giurie sulla base di criteri trasparenti e che garantiscano imparzialità e correttezza".
Nel ricorso dell’associazione, che l’Adnkronos ha visionato, si legge: "Nel Regolamento Sanremo 2023, con riferimento alla giuria Demoscopica, si legge unicamente il seguente assunto: ‘La Demoscopica è formata da trecento componenti selezionati che voteranno attraverso un’applicazione ad essi dedicata e realizzata per l’occasione’. Oltre a questo il nulla. Dunque non è dato sapere ai cittadini chi siano i 300 membri scelti di tale giuria e, soprattutto, attraverso quali criteri essi siano stati scelti. I consumatori che andranno a spendere dei soldi per votare con il televoto i propri artisti preferiti, non sanno se i propri voti possano essere vanificati da tale giuria […]".
Per il Codacons dunque "è mancata la predeterminazione dei parametri per la corretta individuazione dei componenti di tale giuria, di guisa che il provvedimento di nomina potrebbe palesarsi illegittimo in quanto sottratto ad una effettiva verifica del rispetto dei suddetti principi di imparzialità, trasparenza e pluralismo. Sia il Tar, sia il Consiglio di Stato, hanno a più riprese chiarito che il provvedimento di nomina di componenti delle commissioni delle pubbliche amministrazioni, se non è preceduto dalla previa predeterminazione dei criteri per procedere alle nomine, è nullo".
Prosegue il documento: "Appare chiaro dunque che è importantissimo che i componenti della Giuria siano stati scelti attraverso specifici criteri che garantiscano il pluralismo partecipativo e l’imparzialità rispetto ai cantanti in gara in modo da garantire che le operazioni di voto siano del tutto genuine ed imparziali e i voti espressi tramite televoto da parte degli utenti non siano vanificati".
Per quel che concerne la Giuria della Sala Stampa, Tv, Radio e Web, "dal Regolamento Sanremo 2023, risulta invece che esistono dei criteri ‘indicati dall’Ufficio Stampa Rai’ -si legge nel ricorso d’urgenza presentato dal Codacons al Tar Lazio visionato dall’Adnkronos- Tuttavia tali criteri, seppur citati, non risultano pubblicati e dunque è opportuno, per le medesime ragioni espresse nel paragrafo precedente, che la Rai li pubblichi sul proprio sito web pena l’inesistenza degli stessi. Anche tale circostanza si palesa incompatibile con i principi di imparzialità, trasparenza e pluralismo che la RAI deve perseguire in virtù degli obblighi assunti con il Ministero dello Sviluppo economico, con la collettività e di Gestore del Servizio Pubblico".
Per tali motivi il Codacons ha chiesto con ricorso d’urgenza al Tar del Lazio "l’emissione di un decreto cautelare prima dell’inizio del Festival previsto per il 7 febbraio con cui si sospendano le due giurie e si disponga a carico della Rai l’obbligo di prevedere i criteri per le nomine dei componenti delle medesime giurie, l’esclusione da qualsiasi giuria dei 15 giornalisti che hanno già ascoltato in anteprima le canzoni in gara, nuove nomine secondo i detti criteri in modo da garantire l’imparzialità, il pluralismo e la trasparenza nelle operazioni di voto".