"Mio figlio, che dovrebbe arrivare stasera da Londra, ha già fatto il tampone e arriva con un esito negativo. Io non mi fido e glielo faccio rifare. Lo metto in camera sua, chiudo tutto a chiave e finché non ha fatto il secondo" test "non lo libero". A raccontarlo, sorridendo, è il virologo Andrea Crisanti, che a 'Un giorno da pecora' su Rai Radio1 svela alcuni particolari della sua vita privata e del Natale che lo aspetta.
Prima di tutto la gestione dei rientri. Che tipo di tampone farà fare all'arrivo al figlio? "Molecolare ovviamente", puntualizza Crisanti, spiegando che sottoporrà allo stesso 'iter' anche la moglie. Al di là di quanto previsto legalmente in tema di viaggi e spostamenti, cosa andrebbe fatto saggiamente? "Saggiamente - risponde l'esperto - bisognerebbe fare anche un tampone all'arrivo quando uno rientra, entro due giorni. Magari uno è andato al ristorante, ha preso l'aereo, non è stato attento, è andato al bar dell'aeroporto. Quindi penso che se fa il tampone e dopo due o tre giorni è negativo, è a posto".
La famiglia si adeguerà alla linea dell'inflessibile virologo dell'università di Padova. In compenso, però, Crisanti assicura di avere in serbo una sorpresa per i congiunti: "Ho comprato l'albero per rallegrare il Natale, con tutte le luci led, erano 3-4 anni che non lo facevo. Sono molto soddisfatto, gli ho fatto una sorpresa e spero che non la scoprano dalla radio. Qualche regalo lo comprerò per forza. Bisogna farli e anche dare qualche donazione ad associazioni caritatevoli. Io cercherò di fare tutte e due le cose", conclude.