"Attivi ambulatori vaccinali negli ospedali, fondamentale che medico curante la proponga al paziente"
La "Regione Veneto, con delibera dell’11 agosto, ha inserito la vaccinazione per l’herpes zoster nel calendario vaccinale. All’interno della stessa, in un volume apposito, si è entrati nel dettaglio della vaccinazione del paziente in condizioni di rischio per le quali è raccomandata. Penso ad esempio ai malati oncologici e oncoematologici, ai pazienti reumatici, diabetici o con altre condizioni di rischio. In un paziente in cura per queste patologie, l’herpes zoster può presentarsi in forma grave e compromettere ulteriormente la qualità della vita”. Così Luca Gino Sbrogiò, presidente Siti Triveneto e direttore del dipartimento di Prevenzione presso Ulss 6 Euganea a Padova, a margine del simposio Gsk ‘Il caso Zoster: la vaccinazione come parte integrante della cura del paziente fragile’, svoltosi nell’ambito della Conferenza nazionale di Sanità pubblica straordinaria organizzata dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), a Villa Erba a Cernobbio dal 12 al 14 ottobre.
"Per quanto riguarda l’organizzazione della vaccinazione contro l’herpes zoster - ha aggiunto Sbrogiò - per Regione Veneto è fondamentale che il medico che ha in cura il paziente si attivi per proporla al paziente. Se quest’ultimo è ospedalizzato, il clinico curante si occuperà della segnalazione ai Servizi di igiene pubblica, altrimenti il compito è del medico di medicina generale. Al fine di rendere più semplice la compliance, ovvero l’accettazione della vaccinazione da parte del paziente, si cerca di proporre il vaccino in ospedale. Sono già attive ottime iniziative a Vicenza, Rovigo, Padova e in altre realtà, dove medici specialisti in igiene e medicina preventiva e assistenti sanitari gestiscono un ambulatorio all’interno dell’ospedale, dove è facile per il clinico inviare il paziente, qualora esso abbia la necessità, la raccomandazione e l’utilità di ricevere questa importante vaccinazione”.