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Microplastiche scoperte anche nel pene, lo studio

Potrebbero avere un ruolo nello sviluppo di disfunzione erettile

Un laboratorio
Un laboratorio
20 giugno 2024 | 14.18
LETTURA: 2 minuti

Le microplastiche sono ormai ovunque nel corpo umano. Ovunque si cerchi, eccole lì. Per la prima volta state trovate anche nel pene: a scoprile è uno studio coordinato dall'università di Miami, pubblicato su 'Ijir: Your Sexual Medicine Journal', che ha analizzato campioni di tessuto prelevati da cinque uomini sottoposti a intervento chirurgico per una protesi peniena gonfiabile, un’opzione di trattamento per grave disfunzione erettile.

In quattro casi sono state trovate microplastiche, soprattutto Pet e polipropilene, entrambi utilizzati negli imballaggi di alimenti e bevande e in altri oggetti di uso quotidiano. Le particelle rilevate misuravano da 0,5 mm a 0,002 mm.

La scoperta - riportata dal Guardian - solleva interrogativi su un potenziale ruolo delle microplastiche nella disfunzione erettile, dopo che questi inquinanti sono stati recentemente individuati nei testicoli e nello sperma. La fertilità maschile è diminuita negli ultimi decenni e - secondo gli esperti - è imperativo condurre ulteriori ricerche sui potenziali danni per l'apparato riproduttivo e la fertilità. I ricercatori ritengono che il pene potrebbe essere particolarmente vulnerabile alla contaminazione da microplastiche a causa dell’elevato flusso sanguigno durante l’erezione. Minuscole particelle, ingerite mangiando, bevendo e respirando, sono state rilevate infatti nel sangue. L’impatto sulla salute è ancora sconosciuto, ma è stato dimostrato in laboratorio che le microplastiche causano danni alle cellule umane, provocando infiammazioni nei tessuti.

"Il pene è un organo vascolare e spugnoso, quindi è decisamente vulnerabile. Abbiamo scoperto che le microplastiche erano presenti nella muscolatura liscia - spiega Ranjith Ramasamy, che ha condotto la ricerca all’Università di Miami - Tutto ciò che sappiamo è che non dovrebbero essere lì e sospettiamo che questo possa portare a una disfunzione della muscolatura liscia”. Ramasamy sottolinea come siano "urgentemente necessarie ulteriori ricerche per determinare il potenziale ruolo delle microplastiche nella disfunzione erettile e nell’infertilità maschile. Il numero degli spermatozoi negli uomini è in calo da decenni e il 40% dei conteggi bassi rimane inspiegato, sebbene l’inquinamento chimico sia stato implicato in molti studi. Recenti lavori sui topi hanno mostrato che le microplastiche riducono il numero degli spermatozoi e causano anomalie e disturbi ormonali".

I risultati preoccupano i ricercatori. "Siamo passati dall'interrogarci se ci siano o meno microplastiche nel nostro corpo, al dover valutare se esista un livello di microplastiche oltre il quale la situazione diventano patologiche", afferma Ramasamy.

"Come società, dobbiamo essere consapevoli che abitudini come bere acqua da bottiglie di plastica, procurarsi cibo da asporto in contenitori di plastica e, peggio ancora, cuocere al microonde cibo in contenitori di plastica, stanno contribuendo a portare nel nostro corpo sostanze che non dovrebbero esserci. E il pene è l’unico organo a cui tutti presteranno attenzione”, chiosa.

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