“Due anni fa la ricerca ha vissuto una vera e propria svolta: si è riusciti, su una piccola percentuale di pazienti, a fermare la Sla con mutazione Sod-1. Ci sono ancora tante cose da capire sulla terapia con tofersen”, che agisce solo sulla mutazione Sod-1, “ma ora sappiamo che è possibile cercare nuove vie per fermare la malattia”. Lo ha dichiarato il direttore clinico Nemo Roma, Mario Sabatelli, durante l’evento streaming organizzato da Aisla, l’Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica, "Una promessa per la ricerca". Un evento che vuole promuovere la responsabilità e l’impegno nella lotta alla Sla e che lancia la campagna di raccolta fondi natalizia a sostegno della Ricerca scientifica.